Letras del Disco

 

 

SONO IO

 

Io a una donna
ho dato e ho preso il male e il bene
e un amore
mettendo al cuore ali e catene
fiumi di pianto
e un mare aperto nelle vene
io a una donna non ho dato tanto
non so forse no

io ad un figlio
ho dato un po' di casa e il nome
e un sorriso
prestando il viso ed un cognome
il bello e il brutto
senza spiegargli cosa e come
io ad un figlio non ho dato tutto
non so

e davanti a te
sono solo io
e ti chiedi chi è
sono proprio io

con questa faccia
che sta sempre là da parte
con queste braccia
che son qua per te aperte
chiedo perdono
se non so chi sono io
che è già da tanto che suono
l'uomo della storia accanto sono io

e io a me stesso
ho dato paradiso e inferno
e uno specchio
un po' più vecchio ad ogni inverno
tutt’ una vita in gioco
per quattro spiccioli di eterno
io a me stesso ho dato molto e poco
non so

e se tutti noi
siamo tanti io
con un prima e un poi
sono storia anch'io

con questa faccia
che sta sempre là da parte
con queste braccia
che son qua per te aperte
chiedo perdono
se non so chi sono io
ma è già da tanto che suono
l'uomo della storia accanto sono io
l'uomo della storia accanto sono io

io a tutti gli altri
ho dato un po' di me
da amico vero
o estraneo tra la gente

io in mezzo agli altri
a chiedere quant'è
falso o sincero
s'è tanto poco o niente

        tutti quanti noi
io come gli altri
diversi e uguali a me
        siamo tanti io
ciascuno un cuore
e il muro di una stanza

        con un prima e un poi
io e tutti gli altri
a vivere perché
        siamo storie anch'io
darsi più amore
è l'unica speranza

con questa faccia
che sta sempre là da parte
con queste braccia
che son qua per te aperte

con questa faccia
sono l'uomo della storia accanto io
con queste braccia
l'uomo della storia accanto sono io

 

TUTTO IN UN ABBRACCIO

 

Ma perché di tanti proprio questo stesso posto
dove ci trovammo tardi e ci lasciamo troppo presto
che facciamo abbiamo chiesto e solo il vento ci ha risposto
tanto la sua musica va avanti pure senza testo

e ammazziamo il tempo e ammazza noi quel tempo indietro
e il sole taglia il mare e il nostro amore in due come un aratro
e finiamo tutta questa strada metro dopo metro
perché dietro a un gran finale serve sempre un bel teatro

e la canzone degli amori infelici
l'ultima occasione per attori e attrici

io non lo so perché ma è un po' buffo
stare io e te su un crepaccio
quasi come ad aspettare il tuffo
e buttare lì a casaccio un che di diverso
uno scherzo sì
come fossi io il tuo pagliaccio
cercare qui
dentro ad un setaccio ciò che è perso
o almeno poi
tutto quello che sta in un abbraccio
fra di noi

e non ci resta
che dipingere la scena con l'ultimo sguardo
come mettersi di schiena a quel falsario del ricordo
quanto abbiamo corso insieme per tagliare già il traguardo
tanto vincitori o vinti ci stringiamo in un accordo

se non siamo più come ci siamo amati
e non sapremo mai quel che saremmo stati

io non lo so com'è ma è successo
mentre prendo te col tuo braccio
con lo stesso impaccio allora e adesso
non so dire no uno straccio in più di parola
una sola no
sulle labbra dure di ghiaccio
morire un po'
come avessi un laccio sulla gola
ma tanto poi
tutto il resto è tutto in un abbraccio
tra di noi
 

 

GRAND'UOMO

 

Quando anch'io l'ho avuta quell'età
in cui si pensa di poter cambiare il mondo
sarei passato pure dentro l'anima
perché domani avesse un cielo
più profondo

e un figlio ama sempre un padre ma lo fa
mentre lo giudica e quasi mai perdona
finché gli scopre il segno dì una lacrima
e per la prima volta vede una persona
e dentro un po' di un altro uomo

la mia strada ancora corre e va
ma mai lontano quanto l'immaginazione
e se non ho volato come un'aquila
provo ad alzarmi ancora come un aquilone
per andar via e senza andare via

ma ti giuro che
io sarò qualcuno
e griderò al futuro
il vento che c'è in me

com'è vero che
c'è più tra zero e uno
che non tra uno e cento
e uno è quello che

cammina sulla luna
sa rovesciare un trono
regala la fortuna
fa ammutolire il tuono
sa essere un grand'uomo

figlio mio la vita è questa qua
è più una lotta che una danza in cui girare
ma non fermarti mai perché la musica
non è mai un'isola la musica è il mare
che fa andar via e che fa stare via

ma ti giuro che
io sarò qualcuno
e griderò al futuro
il vento che c'è in me

com'è vero che
c'è più tra zero e uno
che non tra uno e cento
e uno è quello che

ai carri chiude il passo
fa stramazzare il fiato
la morte porta a spasso
e io chi sono stato
per essere un grand'uomo

la fantasia è dove non c'è
l'ipocrisia della realtà
e quel che dai di te
mai niente te lo porterà più via
la poesia è come un'idea
non cerca verità la crea
e se non credi sempre in me
fa' che io creda sempre in te

e ti giuro che
tu sarai qualcuno
e griderai al futuro
il vento che c'è in te

com'è vero che
c'è più tra zero e uno
che non tra uno e cento
e uno è quello che

sa vendersi la pelle
fa impallidire il fato
s'illumina di stelle
e se io non sono stato
allora cerca tu
di essere un grand'uomo

 

MAI PIU' COME TE

 

Basta un niente un nome una calligrafia
perché ogni cuore ha una memoria tutta sua
si vede sempre dove strappi via una pagina
come ti fissa una fotografia di ieri

la stagione delle piogge arriva qua
alla stazione della mia malinconia
e scende il tiepido acquazzone di una lacrima
sull'ultima tua voce che ho in segreteria

mai più come te
nessun'altra mai
perché dopo te
io sì che m'innamorai
sempre più di te
quanto tu non sai
e anche senza te
c'è qui la tua assenza ormai
che amo come te

chiudo gli occhi e faccio buio dentro me
e la mia mente è come il treno delle sei
con cui ritorna a casa la tua cara immagine
in un silenzio che non puoi far stare zitto

non è tanto questa fine tra noi due
ma quanto quelle sue rovine dietro me
e accanto ai passi con cui pesto ombre di nuvole
quando esco a buttar via gli avanzi di poesie

mai più come te
nessun'altra mai
perché dopo te
io sì che m'innamorai
sempre più di te
quanto fu non sai
e anche senza te
c'è qui la tua assenza ormai
che amo come te

e com'è sempre tardi per amare
e l'amore è la pena da scontare
per non volere stare soli
e meglio è amare e perdere
che vincere e non amare mai

mai più come te
nessun'altra mai
perché dopo te
io sì che m'innamorai
e sempre più di te
quanto tu non sai
e anche senza te
c'è qui la tua assenza ormai ma
mai più come te

e com'è sempre tardi per amare
e l'amore è la pena da scontare
per non volere stare soli
e meglio è amare e perdere
che vincere e non amare mai

mai più come te
nessun'altra mai
perché dopo te
io sì che m'innamorai
e sempre più di te
quanto tu non sai
e anche senza te
c'è qui la tua assenza ormai ma
mai più come te

 

SULLA VIA DI CASA MIA

 

Io che sono
stato sempre altrove
non so dove
di continuo via
su strade nuove
ma tu sei il mio nord
l'est il sud e l'ovest
e anche se sto con te
di te ho già nostalgia

sono un musicista
eppure spesso
io vado fuori tempo
e da me stesso
sono un astronauta
e tutto solo
non ho abbastanza spazio
quando sto su in volo

ogni sera a una certa ora
io torno a casa mia e tiro giù
la mia bandiera che si scolora
col giorno che si avvia

io sono stato sempre altrove
non so dove
uno di continuo via
però le cose della vita
le ho trovate sulla via di casa mia
sulla via di casa mia

io che parlo
sempre molto poco
non è un gioco
farmi compagnia
perché trasloco
ma tu sei terra
acqua aria e fuoco
tutto ciò che non ho
e mezza vita mia

sono un poeta
senza un verso
e quasi ad ogni metro
mi son perso
sono un marinaio
da imbarcare
che soffre il mal di terra
e pure il mal di mare

ogni dì con la stessa voglia
io vengo verso te e lascio lì
il mio nemico su quella soglia
e spengo dietro me

io parlo sempre molto poco
e non è un gioco
farmi un po' di compagnia
ma le parole del mio cuore
le ho trovate sulla via di casa mia
sulla via di casa mia

e se gli occhi son come
due finestre sul blu
di un cielo d'amore
un sorriso è ancora più
di un grande portone
che ogni volta apri tu
per farlo passare e farmi entrare

e ogni volta su questa strada
io trovo un po' di me e metto via
la mia rivolta con la mia spada
e di nuovo mi do a te
sulla via di casa mia

 

PATAPÀN

 

Ce l'ho ancora sulla pelle
quell'odore di colline
sono lucine o sono stelle
quelle cose dove la campagna ha fine
ti ricordi pa'
mi tiravi per la mano
sul tuo passo più costante
tu un gigante e io un nano
mentre davi un nome agli alberi e alle piante

e raccontavi fatti
e misteri di laggiù
così per lunghi tratti
e se non ce la faccio più
tu mi trovavi un legno
e io ci montavo su
con quel cavallo e un regno e uno schiocco e patapàn

al galoppo e all'avventura
sotto a quel tuo naso grosso
messo come prua e non avevo mai paura
dentro la tua scia ti stavo sempre addosso

e nella sera chiara
da lontano l'armonia
di un suono di fanfara
di un tam tam di prateria
e le tue braccia forti
che indicavano la via
ai miei ginocchi storti e agli occhi e patapàn

ciao pa'
ma quante strade di sentieri bianchi
e quante ancora e ancora no non siamo stanchi
lo vedi come corro così veloce
dietro al tuo fischio e quella voce
se resti indietro aspetto sotto la croce
e scoppia il petto e in coppia

e andiamo avanti e patapàn
e sul ciglio di un burrone
tu facevi quella finta
di una spinta in giù e io ridevo col fiatone
e mi alzavi su nella camicia stinta

e ti sentivo dire
di chi c'è e chi non c'è più
e non poter capire
perché non è come un tram
su cui chi si vuol bene
sale e viaggia e scende giù
ma tutti quanti assieme per sempre patapàn

ciao pa'
così hai saltato giù e ora sei in volo
ti sei fermato un giorno e io corro solo
perché non m'hai aspettato e stai lontano
e non mi prendi più per la mano
che senza un legno adesso un po' più piano
vado e spesso cado
ma andiamo avanti

ciao pa'
ma dimmi dove è che stiamo andando
e questa vita dove mai ci sta portando
non era questo il mondo che volevamo
e non è il cielo che sognavamo
non è quel tempo, è adesso
in cui dobbiamo stare
e lo stesso andare
e andiamo avanti e patapàn

 

QUEI DUE

 

Non è niente
e tutto sta in quel niente
e tutto sembra uguale a sempre
intanto i due lì accanto
sono quasi al conto

lui non parla tanto e spiega
come un maschio alla deriva
con il raschio che gli annega
giù nella saliva

lei ha un'aria persa
da uscita di scuola
e ogni tanto si versa
una mezza parola

lui si sofferma
a guardare l'orario
ma la vita ferma
su un altro binario

cuore e amore
qui non fanno rima
non è come un quiz
e quella giusta è l'ultima risposta
non la prima

lei che fa una faccia apposta
e sbraccia nella luce brutta
che si butta sul vestito
che la tocca tutta

lui con la ruga
di quando è un po' tardi
la linea di fuga
di tutti ì suoi sguardi

lei è già quell'altra
che ha la stessa voce
ma un po' meno scaltra
e un po' più feroce

lui vede sé dentro un riflesso
lei che non c'è sempre più spesso

ma che cosa è mai
è splendore per pochi angeli
è dolore per tanti diavoli
e per gli uomini è amore
specchio degli dei
che a sorprendersi lì dà i brividi
fino a prendersi graffi e lividi
ed arrendersi come quei due

e sono aghi di pino
al vento che ha soffiato su
un momento
per buttarli lì vicino
e illuderli di aver volato

lui ha un sorriso più smagliato
e si specchia e taglia
strade di tovaglia
e quella storia vecchia
che già impaglia

lei che s'appoggia
e si riempie il seno
e su guance di pioggia
occhi d'arcobaleno

lui l'accarezza
col dorso di una mano
e quanta bellezza
che cade lontano

lei a mento in su e un lato solo
lui a testa in giù caduto in volo

ma che cosa è mai
è un rumore di quanti battiti
è un rancore di troppi fremiti
e per tutti è l'amore
favola da eroi
che pretendersi lì è da stupidi
per nascondersi poi da pavidi
e perdersi come quei due

non è niente
e tutto sta in quel niente
e tutto sembra come sempre
non è niente
e intanto i due lì accanto
sono al conto

ma che cosa è mai
è il bagliore di alcuni attimi
è l'errore di mille secoli
e per sempre è l'amore
amore e muore prima o poi
con lo svendersi il cuore e l'anima
con lo spendersi ogni lacrima
e rendersi conto che siamo noi
quei due

 

SERENATA IN SOL

 

E un po' che mi sento così giù di corda
che chiedo scusa anche se acciacco una merda
con te lontana la vita è più balorda
la mia chitarra sta lì senza una corda
        sono solo sotto il sol e so solo un solo in Sol
la prendo su prima che anche lei si perda
        sono solo sotto il sol e so solo un solo in Sol
che più mi scordo di te e più mi si scorda
        sono solo sotto il sol e so solo un solo in Sol

vedi anche tu che
non posso più farci niente se amo
l'umanità ma non mi va giù
tutta questa gente
e resto qua nella castità
e suonare mi basta
e la musica non si ferma
la musica è viaggiare

e non è nemmeno sera
e neanche una festa
non è una canzone vera
ma ti canto questa

serenata
per essere nata
e per essere arrivata
per il mio benessere
così serena
serenata
un poco sderenata
se la vita s'è arenata
si è rasserenata già

ci sono nato con questa irrequietezza
se il cuore non è a due piazze ma è una piazza
dove c'è asprezza dolcezza sconcezza
purezza tristezza gaiezza e zazzà
dove sta zazzà
ma adesso come mi manca una carezza
        sono solo sotto il sol e so solo un solo in Sol
e i baci e i calci di quella mia ragazza
        sono solo sotto il sol e so solo un solo in Sol
che se arrivasse sarebbe una bellezza
        sono solo sotto il sol e so solo un solo in Sol

quando laggiù nell'effetto flou
come un fiore di serra
appari tu contro un cielo blu
e dentro a un batticuore
e salto su dalla gioia
e giù via la terra da sotto
e sul meglio no
io mi sveglio e sto con la paranoia

perché il mondo è fatto
e ti fa perdere la testa
se non sei un po' matto
e non ti fa impazzire questa

serenata
per essere nata
e per essere arrivata
per il mio benessere
o mia sirena
serenata
un poco sderenata
se la vita s'è arenata
si è rasserenata qua

ho una mappa del tesoro
se tu vuoi cercarmi
sopra un sogno e sotto il toro
in mezzo a una laguna
dentro un giorno d'oro
senza clacson senza allarmi
senza orchestra e coro
per accompagnarmi in una

serenata
per essere nata
e per essere arrivata
per il mio benessere
sei tu umana o aliena
serenata
un poco sderenata
se la vita s'è arenata
si è rasserenata ma
sono solo sotto il sol
e so solo un solo in Sol
sono solo sotto il sol
e suono questa serenata in Sol

 

TIENIMI CON TE

 

Tienimi con te
dentro questa vita
chiudi ogni via d'uscita
per restarmi più vicina
e tienimi con te
quand'è presto la mattina
mentre il cuore sta in sordina
dietro a una ferita

quanti raggi ha il sole
per dar luce ovunque
quando e come vuole
e noi siamo due qualunque

quante stelle ha il cielo
file di miliardi
su ogni parallelo
e noi le vediamo troppo tardi

tienimi con te
in un pomeriggio
quando piove giù un litigio
ed un giorno sembra eterno
e tienimi con te
se è già quasi sera e inverno
tra le righe di un quaderno
e un inchiostro grigio

quante rive ha il fiume
senza mai legami
fugge tra le schiume
e noi presi in mezzo ai rami

quanti anni ha il mondo
che ne ha visti tanti
lenti sullo sfondo
e noi siamo solo istanti
almeno per un secondo
un po' meno distanti

fino alla fine
fino ci che si può
e fino al confine
fino all'ultimo
fino alla fine del tempo
fino a che ce n'è ancora un po'
e fino alla fine di tutto
fino allora tu

tienimi con te
sotto il buio aperto
della notte di un deserto
tra le dune del tuo petto
e tienimi con te
così al tuo sonno stretto
niente è triste più di un letto
vuoto e già sofferto

quante foglie ha il vento
nei viali soli
quando ha il sopravvento
su noi persi in altri voli

quante onde ha il mare
come belve in gabbia
sempre lì a scappare
e noi siamo solo sabbia
e che pena poter bagnare
appena le labbra

fino alla fine
fino a che si può
e fino al confine
fino all'ultimo
fino alla fine del tempo
fino a che ce n'è ancora un po'
e fino alla fine di tutto
fino allora tu
tienimi con te

 

FIANCO A FIANCO

 

Quando si accese l'aria
di lampi e occhi in attesa
si fece grano al vento
tutta una distesa
di mani verso il cielo
e ognuno come un ramo
dell'albero del mondo
su cui crescevamo
e nel ricamo nero della sera
in una sola voce cantavamo

il suono della terra
soffiava quelle onde
che avevano le stelle
e il palco a far da sponde
si alzavano le braccia
come un immenso remo
e navigammo un mare
che mai scorderemo
e in un bisogno estremo d'orizzonte
allora come in branco correremo

ancora a fianco
incontro all'aurora
di un giorno più bianco
ritorno di eroi
prima persi poi fianco a fianco
per stringersi intorno
al sogno mai stanco
che è in noi

il fiato della notte
passò sulle fiammelle
che ci bruciarono così
l'ultima pelle
e l'ultima canzone
strappata come un memo
per scriverci che un tempo
e qui ci rivedremo
quando usciremo a prenderci la strada
e un cuore saltimbanco spingeremo

ancora a fianco
incontro all'aurora
di un giorno più bianco
ritorno di eroi
prima persi poi fianco a fianco
per stringersi intorno
al sogno mai stanco
che è in noi

e la speranza è l'ombra
che ci accompagna ovunque
a volte sembra morta
ma è qui comunque
e basta un po' di luce
anche se sta allo stremo
per ritornare in vita
là dove saremo
e non ci perderemo nel cammino
se lo sguardo in alto lanceremo

è un miraggio o è realtà
quel chiarore oltre le dita
e la meta è a metà
di ogni viaggio della vita

ci troveremo
ancora a fianco
incontro all'aurora
di un giorno più bianco
ritorno di eroi
prima persi poi fianco a fianco
per stringersi intorno
al sogno mai stanco
che è in noi
fianco a fianco

 

REQUIEM

 

Lassù cantano le colombe
della guerra
mentre quaggiù
urlano ai crocevia le trombe
tutti a terra giù

e ancora non fa giorno su questa via
e il gelo tutt'intorno va come una spia
negli occhi di chi piange poesia
e come te sta lì
tu e il tuo strumento che non ha suonato più

e allora fatti avanti mettiti là
non siamo così tanti ma se accordi un la
ci diamo un avvio sperduti già
in mezzo al crepitio
qua come uno supplica che cerca un Dio

lassù rullano sorde bombe
come squassi
mentre quaggiù
le mine sono mute tombe
sotto i passi e giù

e ancora pioggia scura come caffè
che inzuppa di paura e dietro di sé
trascina follia sopra il pavé
di un mondo in agonia
che alza un lamento sulla scia di un lungo
requiem

e allora suona forte
più di così di più e più che puoi
più forte della morte che è fuori di qui
e dentro di noi
più in alto sì di tutto quanto poi
ché qui è la musica che mai morì

 

DI LA' DAL PONTE

 

Di là di là dal ponte questa è un'altra storia
di chi aspetto sulla riva
davanti al fiume della memoria
o chiuso al buio di una stiva
in un mare di speranza
con un tozzo di illusione
quando si scambia la maggioranza
con la povera ragione
dentro ad un silenzio d'oro
le parole sono argento
e un grido è piombo e come un coro
conto il vento intorno a noi

questa è un'altra gente
che sta in cerca dappertutto
e quando non si crede più in niente
finisce che si crede a tutto
è una veglia delle sere
in cui si prova una partenza
dalla mania dei soldi e del potere
che è figlia della diffidenza
su una terra di nessuno
siamo ombre di un secondo
e il mondo non è di qualcuno
perché il mondo è tutti noi

là dove il vento va
al di là oltre la realtà
dove ce ne andremo
con il sole in fronte
di là di là dal ponte
e allora là quando il cuore sa
e più in là dentro un'altra età
quando ce ne andremo
verso l'orizzonte
di là di là dal ponte

questa è un'altra vita
di cui non si scrive un rigo
la dignità sembra proibita
essere uomo è già un castigo
ma i ricordi hanno un presente
e i sogni cercano un futuro
le dita sono candele spente
e il cielo è sempre dietro un muro
in un secolo disperso
che è volato come un sasso
e un nuovo pezzo d'universo
è solo a un passo da qui e da noi

là dove il vento va
al di là oltre la realtà
dove ce ne andremo
con il sole in fronte
di là di là dal ponte
e allora là quando il cuore sa
e più in là dentro un'altra età
quando ce ne andremo
verso l'orizzonte
di là dì là dal ponte

andremo via
in questo viaggio che chiamiamo tempo
andremo via
in questo tempo che chiamiamo vita
andremo via
in questa vita che chiamiamo sogno
andremo via
in questo grande sogno
che noi chiamiamo amore

là dove il vento va
al di là oltre la realtà
dove ce ne andremo
con il sole in fronte
di là di là dal ponte
e allora là quando il cuore sa
e più in là dentro un'altra età
quando ce ne andremo
verso l'orizzonte
di là dì là dal ponte

 

PER INCANTO E PER AMORE

 

Fa' che il tempo di un uomo non sia
un istante e poi via
che non lascia mai niente di sé
nella storia di tutta la povera gente
e che un timido abbraccio non sia
solo un frutto di inverno
ma un seme d'eterno
fa' che sia così

come un canto del cuore
come per incanto e per amore

fa' che il senso di un uomo non sia
la paura di amare o la scia
di una barca legata
che non prende il mare
e che questa già vecchia ribelle speranza non sia
più l'assurda distanza
tra gli occhi e le stelle
fa' che sia così

come un canto del cuore
come per incanto e per amore

fa' che il viaggio di un uomo non sia
la bugia di una meta
ma la verità della strada
che è lunga e segreta
e che un pugno di riso non sia
solo un altro abbandono
ma almeno la via di un sorriso e un perdono
fa' che sia così

per incanto e per amore

fa' che il cielo dì un uomo non sia
questa notte infinita
ma un'alba di vita
su tutta la terra
e che l'ultima guerra è finita
in un mondo con meno ingiustizia
capace di un gesto di pace e amicizia
fa' che sia così

come un canto del cuore
come per incanto e per amore

fa' che il tuo prossimo sia
non soltanto chi ti è accanto
ma anche il prossimo che verrà qui
per incanto fa' che sia così
per amore fa' che sia così

 

 RÉQUIEM

by  doremi

 

Allá,
cantan las palomas
de la guerra
mientras acá
gritan en las encrucijadas las trombas
todos a tierra
abajo

Y todavía no se hace el día
en este camino
y el hielo alrededor
va como un espía
en los ojos de quien
llora poesía
y como tú está allí
tú y el instrumento que no
ha sonado ya.

Y entonces, échate adelante
ponte allá
no somos en verdad tantos
pero si afinas un lá
nos damos una señal
solitarios ya
en mitad del chisporroteo
acá, como una súplica que
busca un dios
Allá,
Redoblan sordas bombas
como sacudidas
mientras aquí
las minas son mudas tumbas
bajo los pasos
abajo

Y todavía lluvia oscura
como café
que moja de miedo
y detrás de sí
arrastra algo allá
sobre el pavimento
de un mundo en agonía
que alza un lamento sobre
la estela de un largo réquiem

Y entonces toca fuerte
más que así
lo más y más que puedas,
más fuerte que la muerte
que está fuera de aquí
y dentro de nosotros
más alto, sí,
de cuanto puedas pues

Y aquí está la música que nunca
ha muerto.

 

 PATAPÁN

by doremi

 

Tengo aún sobre la piel
ese olor de colinas
¿son lucecitas o son estrellas
 esas cosas donde la campaña acaba?

¿te acuerdas, papá?

me llevabas de la mano
en tu paso constante
tú un gigante y yo un enano
mientras dabas un nombre a los árboles y a las plantas

y contabas historias
y misterios de antaño
durante largo trecho
y si no lo lograba
tú me encontrabas un palo
y yo me montaba encima
con aquel caballo y un reino y un latigazo y… ¡patapán!

al galope y a la aventura
bajo esa gran nariz tuya
puesta como proa y no tenía nunca miedo
dentro de tu estela estaba siempre pegado a ti
y en la noche clara
desde lejos la armonía
de un sonido de fanfarria
de un tam tam de pradera
 
y tus brazos fuertes
que indicaban el camino
a mis rodillas torcidas y a los ojos y… ¡patapán!

¡adiós papá!

pero cuántos caminos de blancos senderos
y cuántos aún y aún… no, no estamos cansados
¿ves cómo corro tan veloz
detrás de tu silbido y esa voz?
si te quedas atrás espero debajo de la cruz
y estalla el pecho y en pareja
y vamos adelante y… ¡patapán!

y al borde de un abismo
tú simulabas el ademán
de empujarme abajo y yo reía sin aliento
y me levantabas con la camisa descolorida
y te oía hablar
de quien vive y de quien no vive ya
y no poder comprender
porque no es como un tranvía
sobre el que quien quieres bien
sube y viaja y baja
pero todos juntos para siempre… ¡patapán!

¡adiós papá!

así que has saltado y ahora estás en vuelo
te has parado un día y yo corro solo
¿por qué no me has esperado y estás lejos
y no me tomas ya de la mano?
que sin un palo ahora un poco más despacio
voy y a menudo caigo
 pero vamos adelante

¡adiós papá!
 
pero dime adónde estamos yendo
y esta vida adónde nos está llevando
no era éste el mundo que queríamos
y no es el cielo que soñábamos
no es ese tiempo, es ahora
en el que debemos estar
e igual caminar
y vamos adelante y… ¡patapán!.

 

 

DISCOGRAFÍA

 

 

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