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LE  TRADUZIONI  DELLA  SEMPRE  NOSTRA  CARA  ALBERTA

 

TRADUZIONE DI ALBE DELL' INTERVISTA DI CALLE 54

INTERVISTATRICE: Ciao, Claudio, buon pomeriggio, benvenuto in Spagna! Dopo 15 anni senza mettere piede nel nostro Paese, come ti senti?

CLAUDIO: Sicuramente emozionato, perché tornare, dopo molto, molto, molto tempo … è …come una macchina spazio-tempo, no?! … Che … che mi dà una sensazione incredibile, una sorpresa … e … molto piacevole.

INTERVISTATRICE: Dato che sei stato lontano da qui per così tanti anni, hai notato molti cambiamenti, adesso che sei tornato?

CLAUDIO: No, non molti ... Noto sempre un’incredibile vitalità, una sensazione di vivere in maniera libera, con entusiasmo; è un Paese meraviglioso, per questo. E … per me è come un incontro nuovo, una volta di più … un grande, bello, bellissimo regalo [sorride].

INTERVISTATRICE: Ora ritorni con un nuovo album tutto in spagnolo, “Todo Baglioni”. Che dici di questo disco?

CLAUDIO: Mah … adesso c’è la possibilità di mettere insieme, di riunire,14 brani miei in spagnolo, perché le due case discografiche della mia vita, in questo momento, sono tra loro riunite; c’è stata una fusione tra le due, la Sony e la BMG. E’ come un album-documento, come un documentario, una storia musicale, tutta in spagnolo … ma c’è anche un titolo in italiano, ed è Sabato pomeriggio, Sabado por la tarde.

INTERVISTATRICE: Ed in questa storia musicale di che cosa canti, dell’amore …?

CLAUDIO: Sì … la prima parte della mia carriera musicale ed artistica, soprattutto, era volta a scrivere sui sentimenti. Però in quasi tutto il mio cammino, e fino ad oggi, ci sono diversi temi trattati. Ci sono anche molte canzoni che parlano della vita, di temi sociali … ed in generale dell’avventura e della disavventura del vivere, e dell’esistenza intera.

INTERVISTATRICE: Ho saputo anche che hai studiato architettura. Questi studi universitari quanto hanno influito?

CLAUDIO: Sì, sì, è una passione molto forte, che mi prende da tutta la vita. L’anno passato mi sono laureato in architettura, oggi sono architetto. Però durante la mia carriera, con riferimento a quasi tutti i miei spettacoli, ho progettato io i palchi, ho ideato io il modo di collocare in scena i musicisti, i performers, e ciò in rappresentazioni ogni volta diverse …alcune molto spettacolari, altre molto piccole, molto modeste, molto musicali … più musicali. Questa è per me una passione, e credo che il progetto per me più interessante sia mettere assieme architettura e musica.

INTERVISTATRICE: Negli anni ‘70 trionfasti con la canzone Sabado por la tarde. Che ricordo ne serbi?

CLAUDIO: Era un’emozione strana, perché era per me curioso sapere che in un Paese straniero, che aveva un’altra lingua e pure un’altra storia, la gente mi conosceva ed aveva piacere di ascoltarmi, di ascoltare la mia musica ed i miei testi … e … e fu un’emozione preziosa [sorride], una cosa molto divertente ma nel contempo molto graziosa … Preziosa, davvero. Per questo motivo io serbo … sempre … ho sempre serbato un ricordo magnifico di quell’epoca.

INTERVISTATRICE: Bene. Credo che sia stato nell’anno 1999, quando cantasti per il Papa in Piazza San Pietro … penso siano stati momenti molto emozionanti.

CLAUDIO: Sì … sì, perché fu l’unica volta in cui si fece un concerto di musica popolare in Piazza San Pietro, proprio di fronte alla finestra del Papa ed in occasione del passaggio dal secolo scorso a quello attuale. E … e fu una notte meravigliosa, perché c’era un pubblico enorme, grandissimo, più di 300.000 persone. E … proprio dopo il discorso del Papa, di Giovanni Paolo II, io iniziai a cantare ed a suonare … e … ed anche questo è un ricordo della mia vita, è un privilegio, è una cosa importante

INTERVISTATRICE: Claudio, cosa provi ogni volta che sali su un palco?

CLAUDIO: Ehm … cantare mi rende sempre felice. Quando sono sul palco c’è in me, credo, una verità maggiore, una maniera di essere autentico, sincero. Il regalo della mia vita è l’amare molto quel che faccio. E’ una condizione miracolosa, è un … è veramente un gran regalo che la vita mi ha fatto.

INTERVISTATRICE: Bene, Claudio, per concludere, che consiglio daresti ad una persona, ad un artista che fosse ai suoi inizi nel mondo della musica?

CLAUDIO: Chiedo scusa, non .. non ho …

INTERVISTATRICE: Che consiglio daresti ad una persona …?

CLAUDIO: Ah, sì ... Mmmmm … Di studiare, sempre. Ehm … e che la musica è importante anche qualora non ti accada di avere successo; che è un’ottima compagna di vita, che non ti fa mai sentire solo. E poi di essere, al massimo grado e per quanto sia possibile, sincero e sempre se stesso. E’ questa l’unica maniera per essere sicuri di combinare qualcosa, per sapere che si sta facendo qualcosa di importante.

INTERVISTATRICE: Ti ringrazio molto.

CLAUDIO: Moltissime grazie.
 

TRADUZIONE DI ALBE DELL' INTERVISTA DI COSMOPOLITAN

Occhiello:

CLAUDIO BAGLIONI – “Claudio Baglioni – Grandes éxitos en español”, Sony BMG

Baglioni è uno dei pochi artisti degli anni ’70 che abbiano saputo mantenere vivi la propria carriera ed il proprio prestigio. Si tratta di 35 anni di carriera e di 23 dischi, nei quali l’artista italiano è stato pioniere ed innovatore in molte cose. Qui sono riuniti tutti i suoi successi cantati in spagnolo, inclusa l’indimenticabile “Sàbado por la tarde”, che fece furore tra il pubblico femminile degli anni ’70.

 

Articolo:

“INTERVISTA CON CLAUDIO BAGLIONI

- è di ritorno con “TODO BAGLIONI” –

COSMO: Tenendo presente l’ampia estensione della tua opera non ti sta un po’ stretto questo disco antologico?

CLAUDIO BAGLIONI: In “Todo Baglioni” non appaiono gli ultimi 15 anni della mia carriera. Mi piacerebbe farlo seguire da un secondo disco che stavolta li raccogliesse. Mi auguro di poterlo fare uscire molto presto.

COSMO: Juan Luis Giménez, dei Presuntos Implicados, ha collaborato a questo disco. Com’è stato il vostro incontro?

CLAUDIO BAGLIONI: Juan Luis mi confessò che aveva sempre desiderato poter collaborare ad attualizzare il mio repertorio. In effetti sua sorella Sole ha inciso una versione davvero bella della mia canzone Sàbado por la tarde. La musica dei Presuntos Implicados mi piace moltissimo.

COSMO: E adesso?

CLAUDIO BAGLIONI: Pensavo di prendermi un anno sabbatico, ma sono tornato a comporre. Ed ho in piedi vari progetti: montare teatri all’aperto in Italia, preparare un programma di intrattenimento per le Olimpiadi invernali del 2006 a Torino … non mi annoio di certo.

TRADUZIONE DI ALBE DELL'INTERVISTA TVE1

GIORNALISTA DONNA IN STUDIO: Ieri sera il nostro corrispondente Jacobo Dominguez ha assistito al concerto di Claudio Baglioni. Di certo ricorderete la voce italiana degli anni Settanta che ha fatto ballare guancia a guancia tante e tante coppie!

Trent’anni dopo, Baglioni ha tenuto il suo primo concerto nel nostro Paese. All’appuntamento non sono mancati i suoi fans, che hanno potuto godere di una notte piena di emozioni e – naturalmente – di romanticismo.

[parte il servizio registrato: è inquadrato un  gruppo di fans italiane che cantano in coro nel pre-concerto  il ritornello di Sabato Pomeriggio per il giornalista di TVE]

JACOBO: Molte donne entusiaste ed anche alcuni uomini i quali magari  avevano più l’aria dell’accompagnatore che altro: ecco il panorama offerto dalle gradinate poco prima che lui, Claudio Baglioni, salisse sul palco.

CONCHI [fan spagnola, membro di SoloClaudio]:  Claudio è patrimonio dell’umanità!

JACOBO: Da che anno …?

CONCHI: Dunque… per me, a partire dal 1978! Ha accompagnato il mio primo amore, la mia prima storia, la mia prima lacrima … e quante, quante sere passate ad ascoltarlo …!

JACOBO: Mari Carmen, tu sei la presidentessa del fan club ufficiale di Claudio Baglioni in Spagna …

MARI CARMEN: Sì, sissignore, sì …

JACOBO: Quanti fans siete?

MAri carmen:  Beh, al momento, saremo … dunque … saremo più o meno 900 persone qui [nel Conde Duque], come pubblico, mentre noi iscritti al fan club dovremmo essere all’incirca 200 … Ancora pochi, sì, ma è perché la gente non sa che Claudio è tornato!

JACOBO [passando in rassegna le copertine di alcuni LP in vinile, indugia su quella di E tu come stai?]: Questo era Claudio Baglioni all'età, più o meno, di 30 anni ... e questo [ora ad essere inquadrata è la copertina del LP in vinile di La vita è adesso] è un altro suo disco di grande successo … La vita è adesso!

[segue una clip delle prove del concerto, con Claudio - in maglietta T-shirt bianca - che esegue in spagnolo “Un poco màs”]

JACOBO: E questo è l’aspetto che ha al giorno d’oggi: 54 anni, con i capelli brizzolati alla Richard Gere ed una pancetta ribelle [maliziosa inquadratura ravvicinata della pancetta in questione …]. La voce sì, invece, che si è mantenuta uguale, però i tempi non sembrano gli stessi.

JACOBO: Com’è che una volta si  ballava tutti stretti stretti ed ora no, Claudio, perché?

CLAUDIO: Mah, non lo so, non so perché …

JACOBO: Nelle feste, nei picnic … ogni volta, alla fine, si metteva sempre su qualche canzone di un certo genere …

CLAUDIO: Sempre, sempre, sì …

Jacobo: … per fare in  modo che … per potersi dare una strusciatina l’uno addosso all’altra, o per “cuccare”, che era lo stesso …

CLAUDIO: Beh, io mi aspetto che in questo … in questo secolo, no? [sorride], tornerà ad esserci il modo … ma in forma di abbraccio, un abbraccio collettivo …

JACOBO: Ma perché proprio i cantanti italiani in quegli anni erano avvolti da questa grande fama di romanticismo, da questo alone di grandi seduttori, con voci profonde, così sensuali ad ascoltarle … mentre ora questo è andato un po’ perduto?

CLAUDIO: Il tempo ci cambia la vita, e cambiamo un po’ tutti … Però io penso che qualcosa resti, sempre. Ed è per questo che stiamo tuttora qui.

JACOBO [sullo sfondo passano alcune immagini del duetto tra Claudio e Juan Luis Giménez, riprese da dietro, durante le prove del concerto]: dopo trent’anni è tornato in Spagna a dare un concerto, con i suoi grandi successi in spagnolo, ed al suo fianco c’è la stessa donna di allora [segue inquadratura di Rossella], la quale – a giudicare dalla sua espressione – mantiene intatta tutta la sua ammirazione per lui.

JACOBO [con tono incredulo]: Diciotto anni che stai assieme a Claudio?!!

ROSSELLA [ride] Eh, sì! Sì, sì … Molti anni [in italiano].

JACOBO: E dimmi… per farti innamorare di sé, lui ha dovuto cantarti molte canzoni?

ROSSELLA: Eh … sì … Sì, sì [sorride].

JACOBO: Sì? O invece gli hai detto: “Claudio, smettila o non mi sposo con te!”

RossellA:  No … Quando io ho conosciuto Claudio …[in italiano]

JACOBO: Sì …?

ROSSELLA: … non conoscevo le sue canzoni …[in italiano]

JACOBO: Cioè, quando lo incontrasti non conoscevi la sua musica ?!!

ROSSELLA: No … no [sorride]. L’ho conosciuto dopo. Ed è stato una bella sorpresa! [in italiano]

JACOBO [sullo sfondo passano le immagini di Claudio che, accompagnato da Sandrone,  fa il suo ingresso nel Conde Duque in camicia nera, salutando sorridente, pronto ad iniziare il concerto]: alle nove e mezza, arrivando assieme alla sua guardia del corpo Sandrone, lo stesso bodyguard che lo accompagna da una vita, Baglioni inizia a far aumentare la temperatura dell’ambiente.

[seguono immagini tratte dal concerto: Claudio esegue al pianoforte la prima canzone della scaletta, Sàbado por la tarde].

JACOBO: Dice Baglioni che forse abbiamo perso l’innocenza ma non il romanticismo, e dobbiamo lavorare materialmente per recuperarlo, che è la cosa più importante.

[seguono altre immagini di Claudio che esegue al pianoforte Sàbado por la tarde, in spagnolo, producendosi nel suo classico “Senza teeeeeeeeee” finale in italiano]

GIORNALISTA DONNA IN STUDIO:

Certamente questa canzone di Claudio Baglioni avrà riportato tanti ricordi alla mente di molti fra voi … [dissolvenza]

Concerto
Italia al Conde Duque
 

L'artista Claudio Baglioni atterra nella capitale per passare in rassegna 35 anni di carriera musicale
35 anni di carriera e 23 dischi. La settimana musicale inizia con il veterano artista italiano Claudio Baglioni, il quale giunge nella capitale portandosi sottobraccio il suo nuovo disco, 'Todo Baglioni. Grandes éxitos en español'. E così il cantante interpreterà all'aria aperta, nel Patio del Conde Duque, il meglio della sua carriera musicale attraverso le 15 canzoni di questo album, il quale riassume la sua lunga traiettoria artistica.
Il connubio tra questo artista e la Spagna ebbe inizio a metà degli anni '70, quando giunse al Numero Uno delle classifiche spagnole con la canzone 'Sábado por la tarde', un singolo a seguito del quale egli intraprese un tour attraverso l'Europa e l'America. Furono anni di grande successo: pubblicava un disco all'anno, collaborando con Astor Piazzolla e Vangelis; suonò anche con la London Symphony Orchestra...
Da allora in poi ha cantato assieme ai più grandi: Paco de Lucía, Pino Daniele, Youssou N’Dour, Montserrat Caballé, Sting, Art Garfunkel. Inoltre, con oltre 30 anni di carriera alle spalle, ha saputo rinnovarsi utilizzando le tecnologie più aggiornate nei suoi tour, circondandosi di eccellenti musicisti, organizzando concerti a sorpresa per la strada ... Questa volta non suonerà in mezzo alla strada, ma ugualmente lo farà all'aria aperta, nell'ambito di una delle serate musicali del Conde Duque, che inaugura con sapore d'Italia la settimana entrante.

TRADUZIONE DI ALBE DELL'INTERVISTA ALLA RADIO 12 luglio 2005

UOMO: Claudio, hola!

CLAUDIO: Hola! [ride]

UOMO: Come va?

CLAUDIO: Sono qui! [ride]

UOMO: Senti un po’… che fastidio!! Il traffico, no? …

CLAUDIO: Sì, sì, sì …

UOMO: … a Madrid, a Roma, in tutte le grandi città …

CLAUDIO: … no, in effetti io, ieri, la notte scorsa, ho tenuto un concerto, a Madrid …

UOMO: Nel Conde Duque, vero?

CLAUDIO: Sì, nel Conde Duque …

UOMO: E come è andata?

CLAUDIO: Oh, è andata bene, molto bene! Un’emozione incredibile! Per me era la prima volta dal vivo in Spagna, dopo tanti, tantissimi anni … e … è stata un’emozione molto bella, rara, preziosa … perché avevo un pubblico composto da spagnoli, però al tempo stesso erano presenti anche alcune persone venute dall’Italia.

UOMO: Bene, adesso ci stanno ascoltando migliaia di persone e noi siamo qui con Claudio Baglioni, un uomo che sfoggia una stupenda abbronzatura, bellissimo, brizzolato … è davvero molto attraente …

CLAUDIO: Oooooh … molte grazie! [ride]

UOMO: Claudio, che oggi indossa camicia bianca e pantaloni bianchi, è qui in Spagna, a Madrid, per presentare il suo disco antologico, Claudio Baglioni, “Todo Baglioni – Grandes Exitos en Español”… che include 15 canzoni, coprendo un arco di tempo molto lungo, dalla fine degli anni ’60 alla prima metà degli anni ’70 quando incontrò qui un successo assolutamente dirompente … Però guarda che adesso vogliamo proprio ascoltarti, perché noi non siamo minimamente in grado di dare un’idea, da soli, di quanto sia stata stupenda la notte appena trascorsa e della bellezza di stare a vederti ed ascoltarti. Perché quindi non ce la canti tu, qui e adesso, quella canzone che si è assolutamente coperta di così tanta gloria qui in Spagna?

CLAUDIO: Sì, sì …

UOMO: “Sabato pomeriggio”

CLAUDIO: “Sàbado por la tarde”, sì … con la voce della mattina, però, eh?!! [ride]

UOMO: Certo che sì, con la voce della mattina! Forza, dunque!

CLAUDIO [esegue, dal vivo ed accompagnandosi da solo al pianoforte, “Sàbado por la tarde”, per intero].

UOMO: Ah, il gorrioncito, come ci piace, come ci piace!! Vi ricordate tutti di questa canzone, no? Questa canzone sta nell’hard disk di tutti noi, non è vero …?

DONNA: Ah, ho passato momenti stupendi … perché mi ha fatto rivivere tanti di quei ricordi …

UOMO: … e non trovi che sia una cosa quasi incredibile, portare qui un artista del calibro di Claudio Baglioni e chiedergli di eseguire per noi una sua canzone? Cosa darebbero centinaia, migliaia di persone che ora stanno ascoltandoci …

DONNA: E’ un lusso, questo, un vero lusso …

UOMO: E’ il lusso che ci è permesso in una trasmissione dal vivo! Claudio Baglioni presenta il suo disco “Todo Baglioni – Grandes Exitos en Español” … Starai qui a Madrid, adesso, o hai in programma di recarti in qualche altra città della Spagna?

CLAUDIO: No, per adesso no, devo lavorare in Italia ad una mia prossima produzione. Io spero di tornare il prossimo autunno in Spagna, per fare un tour.

UOMO: Mmmm. Stavamo pensando … poco fa, quando ancora dovevi arrivare … al fatto che all’epoca in Spagna si amasse in italiano ...

CLAUDIO: Sì.

UOMO: … la canzone italiana aveva un un peso incredibile, esercitava un influsso romantico irresistibile … Mentre adesso quel fenomeno pare essersi fermato …. Adesso si ascoltano invece le canzoni in inglese o in spagnolo … nel nostro mercato gli anglosassoni sono come una specie di rullo compressore. Sembra un po’ fuori dalla cresta dell’onda, la canzone italiana, nonostante tutta l’importanza che ha avuto per noi.

CLAUDIO: Però io penso che la cultura anglosassone sia una cultura egemonica e abbia sempre una grande influenza, in quasi tutto il mondo. Tuttavia credo che in ogni Paese si faccia della musica buona, della musica originale. In tutto il mondo c’è anche una crisi, sì, però è estesa a tutti i campi dell’espressione artistica. Comunque penso che si possa continuare a produrre una emozione musicale, e che la si possa far ascoltare anche a tutti gli altri.

UOMO: Bene, allora, per chi veda Claudio Baglioni, nato a Roma nel 1951 … è un Richard Gere … è più bello di Richard Gere!

DONNA: Vorrebbe, vorrebbe [essere come lui], Richard Gere!

CLAUDIO: [ride]

UOMO: E con questa voce della mattina, che già ci ha offerto “Sàbado por la tarde” …

CLAUDIO: Sì.

UOMO: … e adesso gli chiediamo di cantarcene un’altra, non so se in spagnolo od in italiano …

CLAUDIO: Ce n’è un’altra in spagnolo, dello stesso periodo, che si chiama “Y tù” …

UOMO: “Y tù”, sì, nella versione attualizzata del 2005, che però ci riporta …

CLAUDIO: [ride] … e di questa mattina !!

UOMO: nel presente e nel passato … Con questa canzone ci congediamo da te … il tempo a disposizione è un po’ ristretto, però … è tutto tuo, Claudio!

CLAUDIO: Molto bene! [esegue, dal vivo ed accompagnandosi da solo al pianoforte, “Y tù”, per intero].

UOMO: Per te ecco l’applauso della Cadena Ser! A Claudio Baglioni! Moltissime grazie … e tanta buona fortuna!

CLAUDIO: Tanta, tanta!!

UNA NOTTE ROMANTICA


Il patio centrale del Conde Duque non era completamente esaurito, però i presenti erano coinvolti in maniera davvero totale. Il fatto è che con la canzone melodica succede la stessa cosa che accade con l’heavy metal o qualunque altro genere: non convince tutto il mondo, però coloro che ne sono attratti lo sono con tutte le conseguenze del caso. Mentre Claudio Baglioni distillava le sue appassionate melodie, il pubblico, in maggioranza femminile, era realmente infiammato di entusiasmo, e non erano poche le grida che si sentivano, né erano poche le braccia puntate – alternativamente - verso il cuore e verso il cielo.

L’artista italiano si è presentato tutto solo di fronte al suo pubblico. Passando dal pianoforte a coda alla chitarra, e da quest’ultima alla tastiera elettrica, ha offerto un ripasso della sua carriera discografica, eseguendo canzoni di successo che in molti casi risalivano agli anni ’70, e che sono incluse nel suo disco antologico, pubblicato di recente.
Per riuscire nel suo intento Baglioni può contare su due armi efficaci quali, da un lato, il suo aspetto fisico da rubacuori, un po' somigliante a Richard Gere, e dall’altro lato una voce che si mantiene in perfette condizioni e sembra creata apposta per interpretare la classica canzone italiana, che egli tanto ha contribuito a rendere popolare in mezzo mondo.
Il tipo di concerto da lui scelto ieri sera sembrava particolarmente singolare per un tipo di canzone che di solito è accompagnata dall’armonioso suono dei violini e dalla presenza di cori. Temi come «Sábado por la tarde», «Señora Lía», «Amor bello» o «Yo del mar» hanno invece acquisito, in questo modo, un suono più intimo ed efficace. «Porta Portese», eseguita alla chitarra, ha offerto il momento più spiritoso dell’intera serata, mentre «Avrai» ha rappresentato uno dei momenti più emozionanti. Per «Un poco más», Baglioni ha potuto contare sul duetto con Juan Luis Giménez, del gruppo Presuntos Implicados, con la collaborazione del tastierista Santi Navalón.

Una delle maggiori preoccupazioni dell’artista era rappresentata dal dover interpretare in lingua spagnola gran parte del suo repertorio, giacchè da molto tempo non affrontava più una simile sfida. Con l’aiuto di un leggìo, ed altresì con l’aiuto del pubblico - che non si è mai stancato di cantare in coro le parole delle sue canzoni assieme a lui - Baglioni è stato in grado di disimpegnarsi in tutta scioltezza, ricreando così l’idillio che molto tempo fa aveva intrattenuto con il pubblico di qui. In ogni caso fra il pubblico abbondavano anche i compatrioti del cantante. Gli uni e gli altri si sono sentiti trascinati fino ai malinconici mondi del disinganno amoroso che Claudio Baglioni sa rappresentare così bene.
 

Claudio Baglioni: «E’ molto strano affrontare il pubblico dopo tanti anni»

Gema Pajares

Madrid - Sono passati trent’anni da quando Claudio Baglioni fu incoronato «re della canzone melodica». In Spagna, a metà degli anni ‘70, due canzoni lo elevarono a quel trono: «E tu» e «Sabato pomeriggio». Successivamente, negli anni ‘80, il cantante incise solo un paio di album; in seguito ha continuato a lavorare, anche se qui di ciò giungeva a malapena notizia. Ieri ha cantato per la prima volta dal vivo in Spagna, nel Conde Duque, in un concerto che aveva suscitato in lui una enorme curiosità –«è strano cantare di fronte a questo pubblico dopo tanti anni»– e nel quale gli strumenti sono stati chitarra, piano, percussioni, ed ancora chitarra elettrica e tastiera elettrica. Desiderava affrontare il pubblico senza timore, «però con senso di responsabilità. Ti chiedi sempre chi verrà: la gente della tua età che negli anni ’70 aveva 20 anni? I più giovani conosceranno le mie canzoni?».
Il cantante ha presentato il suo nuovo lavoro, «Todo Baglioni. Grandes éxitos en español» (che riunisce canzoni degli anni ‘ 70 e degli anni ‘ 90), da lui definito come «un disco-documento» nel quale un paio di canzoni sono state rimissate. «Quando me lo proposero pensai che non avrei avuto il tempo per farlo. Era come iniziare da zero. In seguito però mi resi conto che la cosa stava andando bene». Racconta che il suo ultimo tour è durato complessivamente quattro anni, e che un paio di settimane fa ha preso parte al Live 8: «Ho partecipato sul palco di Roma. Credo che si sia trattato della prima manifestazione artistica a carattere veramente politico. Occorre però che non ci fermiamo qui».
La prima esibizione di Baglioni risale a quando lui aveva sei anni: cantò «Una casetta in Canadá» in cambio di un’aranciata. Nel 1967 sostenne il suo primo provino per la RCA. Racconta un aneddoto che un dirigente dal grande fiuto avesse commentato sottovoce: «Questo qui non farà mai niente». Gli anni hanno dimostrato quanto si sbagliasse".

MÚSICA-CONCIERTO 12-07-2005


Claudio Baglioni miete consensi entusiastici tra il pubblico del Conde Duque

Il musicista italiano Claudio Baglioni si è esibito oggi per la prima volta in concerto in Spagna, nel patio centrale del Centro Culturale Conde Duque di Madrid, dove il pubblico ha potuto godersi le canzoni più conosciute della sua traiettoria musicale, lunga ormai più di 35 anni, in veste di cantante e compositore.

Un pubblico maturo, per la maggior parte femminile e con una apprezzabile presenza di italiani, si è mostrato emozionato come lo sarebbe stato un qualsiasi teenager al concerto del suo gruppo preferito, probabilmente rivivendo i propri anni giovanili, quando Claudio Baglioni componeva pezzi lenti e romantici che facevano ballare stretti stretti il cosiddetto '"agarrao".
Accompagnandosi da solo al piano, il musicista ha deciso di iniziare la scaletta con la canzone 'Sábado por la tarde' - che fu il suo primo brano a balzare al Numero Uno nella hit parade del nostro Paese - interpretandola in uno spagnolo perfetto. Ad essa ha fatto seguito il brano 'Señora Lía', che Baglioni ha interpretato salendo su una pedana con l'accompagnamento della propria chitarra, mentre il pubblico gli faceva da coro e cantava assieme a lui tutte le canzoni, chi nella versione italiana e chi nella versione spagnola.

Claudio Baglioni ha confessato in varie occasioni fuori dal concerto - tra cui la programmazione del ciclo di spettacoli Veranos de la Villa - che per lui era particolarmente complicato tornare a cantare i suoi successi in spagnolo in questa occasione; occasione che, e non a caso, coincide con la recente pubblicazione nel nostro Paese dell'album 'Todo Baglioni. Grandes éxitos en español', un lavoro che raccoglie i suoi brani più conosciuti in Spagna durante gli anni Settanta ed Ottanta.

Benchè nella maggior parte dei brani Baglioni abbia legato tra loro la lingua italiana e quella spagnola (con un risultato di estrema delicatezza), le canzoni 'Pequeño gran amor', 'Y Tú cómo estás?', 'Sábado por la tarde' ed 'Un poco más' le ha eseguite integralmente in castigliano, così deliziando il pubblico spagnolo che, per un paio di ore, si è sentito trasportato in uno dei suoi concerti da qualche parte nella penisola italiana.

Altri brani che hanno mandato in visibilio i presenti sono stati 'Yo del mar', dedicata a suo figlio; 'Porta portese', un omaggio al mercato di Roma, nonché le canzoni 'Mañana nunca', 'Solo', 'Avrai', 'Poster', 'Quantas veces', 'Amor bello', 'Mai piu come te', 'Mille giorni' di te e di me e 'Strada facendo', tra le altre.

Uno dei momenti più emozionanti della serata è stato quello in cui Claudio Baglioni ha presentato sul palco l'uomo da lui definito come "il colpevole di questa follia", riferendosi ad uno dei "motori" del suo disco antologico in castigliano che poi altri non é se non Juan Luis Giménez, componente del gruppo Presuntos Implicados, che ha rimissato tre delle canzoni incluse nel disco 'Todo Baglioni. Grandes éxitos en español', e che questa sera ha cantato assieme all'artista italiano il brano 'Un poco más'.

Fin dall'inizio, nella serata, una parte del pubblico ha rifiutato di prendere posto nelle tribune, continuando a seguire tutto il concerto in piedi, tra le gradinate ed il palco, mentre man mano a costoro andavano aggiungendosene molti altri, fino a formare dinanzi al palco una compatta massa umana che cantava, faceva i cori ed acclamava il musicista al grido di 'torero' e 'bravo'.

Benchè il cielo rannuvolato di Madrid lasciasse intravvedere qualche stella sparsa qua e là, per il pubblico del Conde Duque l'unico a brillare in questa serata è stato proprio e solo Baglioni, il quale, esibendo la sua potente voce, ha decisamente messo in chiaro che per lui gli anni non passano mai.

Terra Actualidad - EFE

TRADUZIONE del programma di Tele Madrid "Gran Via"

MARTA: Sono in compagnia di un italiano dolce e sereno  che torna in Spagna con l’intenzione di ritornare a farci innamorare, e che ci aveva fatti ballare molto, molto stretti!

Non c’è dubbio sul fatto che molti si siano innamorati con la sua musica, e che a Claudio debbano … non lo so … il loro primo bacio, la loro prima carezza, il loro primo amore … qualunque cosa.

Adesso, dopo 35 anni di canzoni - che fra l’altro non si notano per niente perché è stupendo, lui e la sua compagna, che è bellissima, l’ho vista poco fa [Claudio qui sorride] – ha voluto lanciare uno sguardo al passato per colmare una lacuna, un vuoto, e questo debito lo ha saldato con gli interessi, grazie al suo disco di grandi successi  in lingua spagnola.

No, non stiamo per cadere nella nostalgia ... stiamo semplicemente per ricordare.

Lui è questo gran bell’uomo, che ho qui al mio fianco... ma dai,  Pepe, riprendilo assieme a me! Regista, ci tengo proprio ad avere un bel primo piano noi due assieme … così, così! [Marta Robles si stringe a Claudio con aria molto soddisfatta; Claudio sorride].

Lui è Claudio Baglioni ed ora ci canta "Sábado por la tarde", "Sabato pomeriggio".

CLAUDIO: Esatto. Buon pomeriggio a tutti. Marta, e a te, grazie molte.

MARTA: Moltissime grazie a te, ho questo disco in mano... e non lo mollo! E adesso mi metto lì [sul divano] mentre ti ascolto cantare, che sarà qualcosa di impressionante.

Teresa, è tutto tuo.

CLAUDIO: Molte grazie.

... [pur cantando in playback si commuove visibilmente nel finale, forse colpito dalla calorosa reazione del pubblico e della presentatrice. Guarda di nuovo il pubblico, lanciandogli un bellissimo sorriso tra il grato ed il timido. Ringrazia più volte].

MARTA: Claudio Baglioni... che momenti stupendi ci ha fatto trascorrere, e ci farà continuare a trascorrere! Molte grazie, signor Baglioni. E’ stato un piacere, grazie!

CLAUDIO: Muy muchísimo gustos.... [Claudio è talmente emozionato che sbaglia una frase semplicissima come "Muchísimo gusto"].

 

TRADUZIONE dell'intervista di radio 3-aprile-79

[In sottofondo suona il brano “Un poco màs”, versione spagnola di “Un po’ di più”]
Pepe: Abbiamo avuto l’opportunità di ascoltarla per intero.
Oggi parliamo con un personaggio che sa tutto lo spagnolo del mondo … Mi risulta che ha imparato lo spagnolo in questo frattempo … Claudio Bag-lioni! Ciao!
Claudio: Eh … come va?! [In italiano]
P. Come va?!!! [In italiano]. Sarebbe “Qué tal”!!! Claudio Bag-lioni … Quando hai imparato a parlare lo spagnolo?
C. Mah … tre anni fa … ma l’ho dimenticato quasi tutto.
P. L’italiano?!
C. No …
P. Ah, lo spagnolo?!
C. [ride]
P. Claudio Bag-lioni è attualmente qui in Spagna, ma si tratterrà praticamente poche ore. Starà qui davvero per pochissimo tempo e … che ci è venuto a fare, Claudio Bag-lioni, in Spagna?
C. Mah … ehm …
P. Baglioni, Baglioni. E’ un problema con …
C. Con una elle [ridacchia imbarazzato] … Mah, una … per fare … per far conoscere un … un disco ...
P. Per far conoscere un disco.
C. Sì. E’ l’ultimo disco che ho realizzato, in Italia ed anche in spagnolo, che si chiama E tu come … “E tu come stai?”. E “Un poco màs”, che è la facciata A del 45 giri [Claudio pronuncia male, all’inglese, la parola spagnola “single”, singolo].
P. Del single.
C. Del single.
[entrambi ridono. Claudio appare piuttosto a disagio. L’imbarazzo dura praticamente per l’intera intervista, salvo alcuni momenti un po’ più rilassati].
P. Claudio logicamente ha molta fretta, perché ha un sacco di cose da fare nel periodo in cui si tratterrà qui, per cui … iniziamo a parlare con lui.
Stiamo per festeggiare il compleanno di uno di noi, che è molto conosciuto ed a cui vogliamo molto bene. Una persona che compie 43 anni. Li porta molto bene … Tu quanti anni hai, Claudio?
C. Ne ho … cinquanta … [sorride]
P. cinquanta e passa …?!! [sorride a sua volta]
C. No!! In realtà ne ho ventisette.
P. Mmmmmm … ventisette anni? Che anziano sei già, eh?
C. Eh …
P. Sei già molto vecchio, ormai.
C. Vecchissimo! [sorride]
P. Claudio Baglioni non è un personaggio noto solo qui in Spagna, e naturalmente in Italia, ma altresì in molti altri Paesi che da ultimo hanno conosciuto la sua popolarità. In particolare il Sudamerica … io penso che sia per te un terreno fertile … una terra che ti riceve sempre con grande affetto … E’ vero, Claudio?
C. Sì … L’intero mondo latino è assai vicino al mondo musicale italiano. E’ più facile [Claudio indugia a lungo tra la parola sbagliata in spagnolo, “facìl”, e quella giusta, “fácil”; alla fine si decide per quest’ultima, con l’aiuto del conduttore] far ascoltare le canzoni italiane nel Sudamerica ed in Spagna.
P. Claudio … durante un certo periodo di tempo, per colpa di un cambio di etichetta, tu ti eri allontanato dalla realtà discografica spagnola. Adesso torni, con molta forza, con molta voglia di riconquistare la notorietà che avevi … e che in realtà non hai perduto, perché … beh, per farla semplice, io mi immagino che in questo momento starai lavorando a molte cose …
C. Sì, in Italia sicuramente sì. Lì ho appena terminato un tour nei palazzetti dello sport [esita, poi chiede a Pepe se sia corretto dire “palacios de deporte”].
P. Palacios de deporte.
C. Deporte. Sì ... Ho tenuto degli spettacoli … Dunque, sono [in italiano] … Ventidue date, e quasi 250.000 persone.
P. 250.000 persone?!!
C. Sì.
P. Che cosa dev’essere stato … Tantissimo!
C. Un tour incredibile …
P. Ed in Spagna quando vieni a fare un tour?
C. Ah, non lo so. Io spero molto, molto presto.
P. Presto? Io penso che sia ormai necessario che Claudio Baglioni si presenti in Spagna con questo “Un poco màs”, che ora sta lanciando. E andiamo ad ascoltare una canzone di questo LP, che per l’appunto si chiama”Un poco màs”; la canzone è “E tu come stai?”.
C. ¿Y Tu Como Estas?
P. Molte grazie … Io lo dico nella mia lingua, lui lo dice nella sua … Andiamo ad ascoltare Claudio Baglioni! [inizia a suonare la canzone “E tu come stai?” in lingua italiana, contenuta nel LP edito in Spagna].
P. Claudio Baglioni! E in italiano, il titolo è l’equivalente di “Un poco màs”? In Italia il LP ha più canzoni rispetto a questo?
C. Sì …
P Ne ha quattro da una parte e cinque dall’altra. In Italia ha avuto più successo delle altre la stessa canzone uscita come singolo qui, o no?
C. Mah … tutte e due … “Un poco màs”, cioè “Un po’ di più”, ed “E tu come stai?”.
P. Tutte e due?
C. Sì.
P. Claudio, in questo momento hai un brano od un disco di attualità in Italia?
C. Sì, è tuttora questo … si trova entro le prime tre posizioni della hit parade … e …
P. Le prime tre?!!
C. Sì.
P. Stai vendendo dischi, eh?!
C. Sì, sì, tuttora [sorride].
P. Come sarebbe a dire, tuttora?!! Stai appena cominciando, amico! Claudio Baglioni … io penso che lui sia un personaggio che va maturando … All’inizio lo avevamo conosciuto come uno che faceva una musica molto buona, molto importante, molto seria … ma ora stiamo esigendo ogni giorno di più da lui, ed è logico. Claudio, tutti gli aspetti della tua attività … tu fai prove, lavori … prendi tutto molto sul serio?
C. Mmmmmmm … Sempre. Di continuo.
P. Sempre?
C. [sorride]
P. Vai in giro con il pianoforte appresso?
C. Sì, sì, sempre [ridacchia].
P. Insomma, continui a comporre.
C. Continuamente. Continuamente.
P. E quante canzoni ti stanno uscendo fuori, ora? Ti vedo molto rilassato, stai molto bene, molto tranquillo …
C. Sì … No … In verità non proprio sempre, non totalmente … Però … Ho bisogno di riposare un poco, perché … sono … dunque [in italiano] … è da un anno e mezzo che non ho, che non mi prendo …
P. Che vai avanti senza fermarti.
C. Sì
P. Senza riposarti? Un anno e mezzo?
C. Sì.
P. Mi pare che qui in Spagna ti faranno riposare molto meno ancora che in Italia …!
C. [ride].
P. Se non ricordo male, vivi in una casa in campagna, lontano dalla città.
C. No, adesso no, vivo a Roma, però vorrei tornare [Claudio usa qui la parola “tornar”, che però non è utilizzata in questo senso nella lingua spagnola], come si dice …
P. Volvér
C. Volvér. Tornare in campagna.
P. In campagna.
C. Eh … Perché io adesso ho due cani, no …? Che è come avere due bambini …
P. Eh, sì, se mi compro una coppia di cani poi devo andare a vivere in campagna, chiaro.
C. Specialmente … specialmente per i vicini [ride].
P. Lo so, sono i vicini che ti costringono ad andare a vivere in campagna.
C. [ride]
P.Qui abbiamo il fan club di Claudio Baglioni. Io penso che sia il caso di ricordare l’indirizzo di questo fan club. Prendete carta e penna, pennarello o quel che volete … sentiamo … beh, facciamola fare a loro questa presentazione, a questi ragazzi chiamati Bee Gees con la loro “Tragedy” [segue l’ascolto della canzone in questione].
P. E continuiamo! Prima che prendessimo noi la Gran Via [di Madrid], l’hanno chiusa e hanno portato qui dentro la gente che era lì … C’è troppa Gran Via, qui dentro …!
Diciamo dunque qual è l’indirizzo di questo fan club … qual era l’indirizzo? Quello al quale spedire lettere se c’è qualcuno a cui piace Claudio Baglioni. Io dubito che a qualcuno piaccia …
C. Io pure ... [ride]
P. Perché, se tu fossi un’altra persona, non ti piacerebbe?
C. A me … a me no … [ride].
P. [ride] Qual è il fan club di Claudio?
Voce femminile: Potete scrivere a Mari Carmen Almendros, Calle Redondilla numero 7 ..
P. Aspetta, ragazza mia, ché non si riesce a scrivere alla stessa velocità con cui si parla … Mari Carmen Almendros?
Voce femminile: Sì … Calle Redondilla numero 7 …
P. Redondilla come la lettera … Redondilla 7. “Seven”, per i radioascoltatori inglesi! Redondilla seven, eh? Sette. Sept, in francese
C. [ride].
P. Siete! Come dicono nella mia terra! E … che altro?
Voce femminile: Madrid, cinque.
P. Madrid, cinque. … E’ lanciata, eh? Guarda come ha preso il microfono … Madrid, cinque.
Voce femminile: E il telefono è il 2 …
P. Aspetta un momento!
Voce femminile [risatina] …
P. Inizia per 2 … Due e poi?
Voce femminile: 66
P. 266 ..
Voce femminile: 31 …
P. 31 …
Voce femminile: 85 …
P. 85. Ora lo ripeto, per dimostrare che lo abbiamo tutto giusto.
Voce femminile: 2663185.
P. [ridendo] Che nervosa davanti a quel microfono, eh?! Perché lei stava qui, tremando davanti al microfono, è una cosa che può renderti nervosissimo. Claudio, ci andiamo ad ascoltare un’altra canzone del disco? Ci resta poco tempo, avremmo potuto chiacchierare più a lungo su tutto questo, però … devi registrare la trasmissione televisiva “Aplauso”, vero?
C. Sì. Sì.
P. Quando andrà in onda, “Aplauso”?
C. Non lo so … di sabato…? Il prossimo sabato.
P. Il prossimo sabato. Inoltre hai in programma un giro promozionale della Spagna e … andrai anche a Barcellona, no?
C. Sì, sarò anche a Barcellona. Il … mercoledì? O il giovedì.
P. E poi torni in Italia.
C. Poi torno in Italia. E poi in Francia.
P. In Francia? E lì in Francia le tue canzoni sono pubblicate in italiano od in francese?
C. In francese.
P. Tu le canti in francese?
C. Sì, sì. Completamente [sorride].
P. In francese! Come si chiama, per esempio, “Un poco màs” in francese?
C. Ehm … “Un peu de toi ».
P. Ah, un po’ di te ... ehi … che particolarità …
C. “E tu come stai?” si chiama “Comment ça va ”.
P. “Comment ça va » ... ça va bien ...
C. ça va bien ... Trés bien [ride].
P. Comme ci comme ça ...
C. Comme ci comme ça ...
P. Sarai un po’ stanco, logicamente, a forza di andartene di qua e di là, sempre in giro … Però quest’estate ti riposerai … Che farai?
C. No, mai … Non lo so … io ho bisogno di lavorare continuamente [ride].
P. Hai bisogno di lavorare continuamente?!
C. No … è che mi piace, lavorare.
P. Beh … non sei né ingrassato né esaurito … Stai bene … Mi fa piacere dire che … come sta, Claudio?
Voce femminile: Un po’ stanco, con tutti questi impegni …
P. No, mi riferivo al suo aspetto fisico.
Voce femminile [sognante] Ah … molto bene, moltissimo.
P. Andiamo ad ascoltare un’altra canzone di questo LP di Claudio Baglioni.Sentiamoci “Y aùn te amo”, va bene?
C. Sì. “Y aùn te amo”.
P. OK [parte la versione spagnola di « Ti amo ancora »].
P. [parlando a raffica]. La gente si chiede di che segno zodiacale sei …
C. Che? Che … Cosa …?! [ride].
P. Di che segno zodiacale sei …
C. Ah … Toro [in italiano]. Tauro.
P. Tauro.
C. Toro, toro. Tauro.
P. E … sei aggressivo?! Forte?!
C. No … Il toro è un segno … come si dice? Signo …
P. Signo.
C. … un segno tranquillo, però con la rabbia dentro, no? Con …sempre … con il desiderio di fare, fare, fare. E’ un segno di terra [ride].
P. Un segno di terra … Io credo che tu ti sia comprato due cani per giustificarti, eh? Per quando tornerai alla terra …
C. Sì …
P. Sì, sì sì …
C. Può essere … [ride]
P. Ascolta … E sentimentalmente, Claudio?
C. Sentimentalmente? Tutto … tutto va bene [ride].
P. Che vuoi dire con “tutto va bene”, sentimentalmente? O vuoi dire che non hai problemi, o risulta che … beh, che non hai problemi.
C. No, io ne ho sempre, di problemi [finge di tossire, in modo esagerato].
P. Ma hai problemi o non ne hai?
C. Mah … quasi sempre si fa … si hanno dei problemi, ci sono cose allegre e cose tristi. Non si può dare niente per sicuro. La vita non può mai essere tutta in una maniera od in un’altra.
P. Sei un tipo dal temperamento acceso od un tipo tranquillo?
C. Tutt’e due le cose.
P. Tutt’e due.
C. Mmmmmm.
P. Insomma, diciamo che hai i tuoi alti e bassi.
C. Sì, certo [sorride].
P. Ma quali prevalgono? Gli alti od i bassi?
C. Mmmmmmmm …. I bassi. [sorride].
P. Ma ti succede di andare in depressione?
C. No, in questo momento no … in questo momento sono molto felice.
P. Quando sei in una fase di depressione, a che pensi? Alle cose più tristi cui potresti mai pensare? Quali sono?
C. Mah… a volte penso di fare … di fare uno stop, no? Di fermarmi con la mia attività.
P. Di fare una pausa nella tua attività.
C. Sì. Smettere di fare canzoni, di cantare. E’ accaduto … si dice, “sucedido”, sì? … E’ accaduto due anni fa, e avevo deciso, di fermarmi, di restare lì, e …
P. Di fermarti …
C. E di fare qualche cosa d’altro. Però, poi … mi piace troppo, troppo, moltissimo … [ride] cantare e scrivere canzoni, e …
P. Come hai detto … pensasti “Mi ritiro”, però poi, vedendo che non ne eri in grado, dicesti “Proseguo”.
C. Sì, chiaro …
P. E prosegue, fortunatamente, Claudio Baglioni! Ah, possiamo continuare, perché mi stanno comunicando che adesso abbiamo più tempo del previsto a disposizione. Così non dobbiamo andare a rotta di collo, perché …
C. Il countdown!
P. Il cosa?
C. Il countdown [ride].
P. Cos’è?
C. El conto al contrario … come si dice? El cuento … meno cinque, meno quattro …
P. La cuenta atràs [il conto alla rovescia].
C. La cuenta atràs.
P. Il conto alla rovescia adesso è diventato un po’ più lontano per noi ...
[segue un intermezzo musicale non baglioniano]
P. Claudio, credi che la musica spagnola abbia possibilità di successo in Italia? Certamente non al livello del successo che ha la musica italiana in Spagna … Però, pensi che per lo meno possa avere un suo spazio da voi?
C. Mah … In Italia non si ascolta molta musica spagnola, però … in questo momento è molto noto Julio Iglesias …
P. Julio Iglesias.
C. E’ incredibile.
P. Un paio di mesi fa, non ricordo bene quando, ero lì in Italia, e c’era una canzone di Julio Iglesias che si sentiva suonare dappertutto, fino alla saturazione, era ovunque …
C. Sì, sì, è incredibile. In questo momento Julio è presente con … mi pare con due o tre dischi in classifica … nella …
P. Nell’hit parade.
C. Sì.
P. Tre o quattro dischi ?!!
C. Sì [non trattiene una risatina].
P. Vende un sacco!
C. Sì, perché il momento … per lui è un momento di successo incredibile, e tutte … anche le canzoni vecchie, che adesso si vanno pubblicando in Italia.
P. Claudio … a parte Julio Iglesias, mi pare dunque che non si conoscano altri artisti spagnoli in Italia … nessuno?
C. Poco, pochissimo.
P. In Italia chi è il numero uno?
C. Mah … non si può dire … In questo momento … [scoppia a ridere] … potrebbe essere un … un tipo [ride ancora] …che si chiama Claudio Baglioni, però non sempre, nell’anno [ride a lungo] … nel corso di un anno escono molti dischi …
P. Certo … anche gli altri incidono dischi, no?
C. Chiaro! [ride]
P. Però mi sembra che uno dei grandi continui ad essere Lucio Battisti.
C. Sì, chiaramente. Quasi tutti i cantautori italiani sono sempre al top, al numero uno.
P. Bene … Delle cantanti donne non ti occupi …? Non ci puoi menzionare alcune cantanti che, lì in Italia, stanno andando forte?
C. Sì. C’è sempre Mina, ce ne sono altre. Però le donne hanno un successo minore, in questo momento, in Italia.
P. Adesso, per loro, è un momento di magra?
C. Sì, rispetto ai maschi [Claudio dice la parola “maschi” in italiano], come si dice … agli uomini … [ride] …
P. rispetto agli uomini. Succede che vincono gli uomini?
C. Sì.
P. Con quale punteggio vincono?
C. mah …
P. Per mille a tre, o ...
C. No, di poco, di poco [ride]. Due a uno! [ride].
P. Due a uno?
C. Due a uno.
P. E’ sempre bene che le donne se ne stiano lì, al loro posto. Io penso di sì … Chi è la donna che ti piace di più?
C. Come cantante? Mah, ce ne sono molte … Una in particolare che si chiama Mia Martini, non so se …
P. [lo interrompe senza tante cerimonie] Ahhhhhi … Du-du-da … Proseguiamo con il programma e continuiamo ad ascoltare … Ahiahiahi …
C. [chiaramente a disagio, tra una risatina nervosa e l’altra, non va più avanti con il suo discorso sulla sua preferenza musicale per Mia Martini perché il conduttore, dopo averlo interrotto, ha iniziato a fare chiare e pesanti allusioni alla ben nota diceria, che evidentemente aveva varcato gli stessi confini italiani - Nota del traduttore]
P. Perché succedono delle cose … Per esempio … l’hai nominata …
C. Ma anche qui … anche qui, si dice …?! No … Ma no …
P. Sì, sì!
C. E’ incredibile ...
P. Questa donna, questa donna che Claudio ha appena menzionato, ed il cui nome naturalmente abbiamo già dimenticato, in Italia si considera … anche qui in Spagna è giunta la nomea … Di certo è che, in qualche occasione, qui in Spagna sono accadute delle cose quando lei è venuta in qualche posto.
C. Sì …? Veramente…?
P. Anche qui, anche qui in Spagna funziona così! Ascoltiamoci un’altra canzone del LP di Claudio Baglioni …
C. Sì, una canzone che …
P. “Giorni di neve”.
C. “Giorni di neve”, che è … “Dias de nieve”, che è dedicata a tutti i giovani che vivono l’età dei 12-13 anni, 14 … Quell’età che è molto strana, no? Perché non si è né carne né pesce, no? Come si dice?
P. Né carne né pesce. Quando si è a metà strada, sì.
C. Sì … A quell’età si sta appena iniziando a vivere sul serio, no? E si ha una personalità in bilico tra la tenerezza e la prepotenza … tutte queste cose.
P. Se rinascessi, ricominceresti tutto da capo? Di nuovo con la musica?
C. Sì. Ricomincerei. Sì [risatina imbarazzata].
P. Sei un po’ masochista.
C. Eh? No … Perché? [ride]
P. Perché, come hai detto prima, quando vai in depressione vorresti fuggire ed abbandonare tutto …
C. [ride]
P. Ma in fondo, questo è il tuo habitat naturale. Non è solo la tua professione ma anche la tua vocazione, no?
C. Sì, certo [risatina].
P. Andiamo ad ascoltare “Giorni di neve”, che è anch’essa una delle canzoni appartenenti a questo LP … Claudio Baglioni! [parte la versione italiana di « Giorni di neve »].
P. Questa era un’altra delle belle canzoni di Claudio Baglioni … Qual è il segreto … Ehi, ma che hai …?!
C. [ride] Bonitas … bonitas!!
P. Ho detto “bonitas” con riferimento alle canzoni!
C. Ah, sì?!
P. Sì. Tutto qui… Ti stavo dicendo … Hai un segreto … beh, magari parlare di segreto non è corretto … Hai una formula specifica da seguire, per la costruzione delle tue canzoni? Una qualche formula che ha già dato buoni risultati e che pertanto hai continuato ad usare? Od invece le canzoni ti nascono in modo più spontaneo?
C. No … io una formula del genere l’ho cercata molte volte ma non si può … non si può. Non si possono scrivere le canzoni seguendo delle regole, no?
P. Non possono esserci regole nel campo della canzone.
C. No.
P. Come vengono, vengono.
C. Sì, questo è quel che penso io.
P. Ti piacciono le tue canzoni?
C. … [pausa] … Beh … Quasi sempre! [ride].
P. Quasi sempre. Qual è la canzone che ti piace di più, in tutto il tuo repertorio?
C. Mah … è molto difficile rispondere, perché è come domandare ad un padre … no …?
P. Chi preferisca fra i suoi figli.
C. Sì, chi sia il suo figlio preferito.
P. Sì, d’accordo, però poi alla fine si dice sempre che è meglio quel figlio lì perché ha gli occhi azzurri … no?! Che quello è il più bello … non lo so …
C. [ride]. No … ma credo che mi piacciano quasi tutte … una per qualcosa ed un’altra per qualcos’altro. Però, comunque, le mie canzoni mi fanno ritornare in mente cose che sono al di là ed al di fuori del semplice ascoltare …
P. Vanno oltre il semplice ascolto di un disco.
C. Sì, sì.
P. Per esempio, che ti fa venire in mente, Sabato pomeriggio?
C. Mah, mi ricorda una fatica [dice la parola “fatica” in italiano], come si dice … una “cansadura”?! [ride, rendendosi subito conto di avere sbagliato vocabolo].
P. Sì, sì. Un “cansancio” [affaticamento].
C. Sì, un affaticamento incredibile, perché la scrissi in un tempo ristrettissimo. Credo di averci messo un’ora al massimo, per scriverne il testo. Un’ora.
P. Un’ora soltanto?
C. Sì, solo un’ora.
P. Beh, in ogni caso … è stata quella canzone a segnare l’inizio della tua carriera artistica, o no?
C. Sabato pomeriggio? No, no. Sono dieci anni …
P. Da quanto tempo lavori con la musica, tu?
C. Da dieci anni.
P. Sono già dieci anni che fai parte dell’ambiente musicale?!
C. Anche di più.
P. Anche di più ?!!!
C. Sì.
P. Hai iniziato davvero giovanissimo.
C. Ho iniziato … beh … il primo mio disco di successo in Italia fu “Questo piccolo grande amore”, “Pequeño gran amor”.
P. Che è uscito come album anche in spagnolo.
C. Sì. Sì, anche in spagnolo, sì.
P. Che belle canzoni, anche in quell’album.
C. Sì. Poi … io … io ho fatto finora già sette LP …
P. Sette LP?!!!!!
C. Sette LP [ride].
P. Amico, lavori duro, eh?
C. [ride].
P. Sissignore!
[segue un intervallo musicale non baglioniano]
P. Eccoci tornati insieme, e fin d’ora gli auguriamo un grande successo, è quel che desideriamo per lui … Claudio è pronto ad infilare la porta da un momento all’altro … perché qui, veramente … come si dice in Italia, “è un casino” [pronuncia quest’ultima frase in italiano]. C’è una confusione, ma una confusione tremenda … c’è un grande va e vieni, ci saranno un migliaio di persone, non so quante … Ci sono ragazze, là fuori, che piangono perché vorrebbero stare qui dentro … E quelle che stanno qui dentro piangono a loro volta, perché non vorrebbero mai andarsene !!
C. [ride]
P. Molto bene! Molto bene! Claudio, non so … ma che sensazione ti provoca, tutto questo? Oltretutto se si pensa che da qualche tempo non uscivi con un disco nuovo qui, e di conseguenza, beh, avresti potuto pensare che i fans si fossero in un certo senso ritirati, no?
C. Mmmm … Mah, no, io, io sono … Io sto … sto tremando …!! [ride]
P. Stai tremando?! Immaginati quel che accadrà infine, quando avrai ottenuto il definitivo successo che ti arriverà con questa canzone “Un dìa màs”, che dico, “Un poco màs” …
C. Mah, io manderò qui al mio posto mio fratello … Ehm … No, no … io non ne ho neanche, di fratelli! [ride] … Non si può proprio fare …
P. Non hai fratelli? Beh, ne avrai, e sicuramente saranno meno belli di te …
C. No, no …
P. No?
C. Non ne ho, non ne ho.
P. Come? Per andare dietro alle ragazze … Tutti belli, va’, va’ !!
C. [ride]
[segue un intervallo musicale non baglioniano]
P. Prima stavamo parlando, e io lo chiamavo “A Cla’”, mentre lui mi chiamava “A Pe’” … abbiamo passato tutto il tempo così! Stavamo qui, ascoltando il flamenco … Te gusta el flamenco, ti piace [in italiano]?
C. Sì.
P. Sì?
C. Sì. Mi piace soprattutto quando si comincia a cantare [gorgheggia, ad imitazione dei cantanti di flamenco].
P. [ride] Sì … e poi fanno “Ahiahiahi …”.
C. “Ahiahiahi” … [ride].
P. Proseguiamo con la musica, e … adesso sì che è “un casino” [in italiano].
C. Sì sì … Ma va bene, va bene.
P. Ascolta, ascolta … Come è andata all’Italia nel Festival dell’Eurovisione?
C. E’ andata molto male. Ma ormai è quello che succede sempre.
P. E’ vero, all’Italia va sempre male, lì.
C. Sì, è sempre così.
P. Tranne una sola volta, con … con …
C. Gigliola Cinquetti.
P. Gigliola Cinquetti, con la canzone “Non ho l’età”.
C. Sì. “Non ho l’età”.
P. Era il titolo di quella canzone. E da quella volta, più niente? Mai?
C. No, vinse quell’unica volta, con Gigliola Cinquetti. E poi più nulla. Niente.
P. Se fossi stato in Spagna avresti potuto cantare tu per la Spagna.
C. [ride].
P. Certo! Sarebbe stata una grande performance. Qualche tempo fa, da qui, abbiamo fatto i complimenti a chi ha concorso per la Spagna, perché veramente è stata una grande interpretazione, ed è stata al centro del Festival dell’Eurovisione di quest’anno. A Gerusalemme … il prossimo anno bisognerà ritornare un’altra volta al Muro del Pianto [ride].
C. [ride].
P. Andiamo ad ascoltarla, allora. Io credo che lei si meriti veramente tutto il nostro affetto, non solo per lo sforzo fatto come professionista ma anche, al tempo stesso, come la spagnola che è, al Festival dell’Eurovisione.
[segue un intervallo musicale non baglioniano].
P. Siamo arrivati alla fine (…). Claudio Baglioni: grazie per la tua visita, ed anche per aver allungato un po’ il tempo della tua permanenza qui, e … quel che spero io è che tu venga presto qui in Spagna a tenere dei concerti … facendo insomma un tour, un vero e proprio giro con il tuo gruppo, ed iniziando a dimostrare una volta di più, sulla scena, tutto il tuo magnetismo, quando sei seduto al pianoforte ma anche quando ti alzi, dal piano! Continui … continui a cantare, non ti fermi, anche quando sei seduto al pianoforte …
C. Sempre. Quasi sempre.
P. Ti ci rifugi, nel pianoforte?
C. No, mi aiuta, un po’, il pianoforte [ride]. Mi aiuta un po’. Però non sempre sono seduto di fronte … “frente”? Si dice così?” [il presentatore conferma] al pianoforte. Mi piacerebbe molto, poter fare un tour “dal vivo” [lo dice in italiano] in Spagna.
P. « En directo », sì.
C. En directo, sì. Sicuramente è la cosa che in questo momento mi interessa maggiormente.
P. Bene. Però noi immaginiamo che in questo momento tu debba far fronte, in Italia, a molteplici impegni professionali.
C. Sì, certo. Devo scrivere un nuovo LP per l’Italia ed anche, credo, per i Paesi stranieri … Ed in seguito vorrei fare un tour piccolino, molto breve, in spazi di grandissime dimensioni, come i palazzi … no … gli stadi … come si dice, il campo di football …
P. Estadios, estadios.
C. Eh … Ed all’Arena di Verona … per ...
P. L’Arena di Verona! Hai già ottenuto lì un grande successo, mi ricordo.
C. Sì, incredibile. C’erano quasi 40.000 persone.
P. Tutti accorsi lì per ascoltare te.
C. Eh? Ah, sì, chiaro! [ride]. O almeno lo credo! Non lo so, veramente, se fossero lì tutti per quello! [ride].
P. Applausi e successo assoluto, no?
C. Sì, sì.
P. Claudio Baglioni è una delle più grandi figure della musica italiana e penso che, con questo suo ritorno in Spagna, del pari lo sarà nella musica e nella discografia spagnole. Claudio, vuoi dire qualcosa, amico?
C. Voglio dire solo un “grazie” grande grande a tutti, a tutti voi, e … e per tutti, “un poco màs” … per la vita … per tutto… [ride].
P. E’ già qua che sta componendo tutte le frasi buone per dire “Un poco màs”. Noi auguriamo, a partire da questo momento, “un poco màs” [un po’ di piu’], in ogni istante, non solo di felicità ma altresì di successi, a Claudio Baglioni.
[partono le note iniziali di “Un po’ di più” in versione spagnola].
P. Bene, non c’è altro. Pepe Fernández vi saluta. Vi lascio con questa bella canzone. A domani.
[ascoltiamo “Un poco màs”].

 

TRADUZIONE del video di Antena 3

 

Voce femminile fuori campo: La musica di Claudio Baglioni torna a risuonare.

Sono passati 15 anni dalla sua ultima visita in Spagna. Ora ritorna con un disco antologico contenente 15 suoi grandi successi in spagnolo. Un viaggio nel tempo a ritroso fino agli anni ’70.

Claudio: E’ come un documentario musicale di un’epoca recente [ride] … trent’anni fa … E’ come una macchina spazio-tempo capace di trasportarmi in un periodo molto, molto felice.

Voce femminile fuori campo: Questa – “Sàbado” por la tarde” – è stata la  sua canzone di maggior successo qui, quella che lo fece conoscere in Spagna. A dispetto della lunga assenza sono molti i fans che lo seguono, e sperano che questa promozione sia il preludio ad un tour.

Claudio: Suonare e cantare mi rende felice nella vita. Quando mi trovo sul palco io sono veramente un uomo felice.

Voce femminile fuori campo: Con questo disco Baglioni spera di crearsi un varco nel mercato spagnolo e latino-americano, riguadagnare il successo ottenuto 35 anni fa e dimostrare altresì che ha ancora molto da dire.

 

TRADUZIONE del reportage del programma di TVE1 "Corazón corazón"

 

Presentatrice in studio: In Italia è una figura musicale di assoluto rilievo, ed anche nel nostro Paese Claudio Baglioni, tempo fa, conobbe una grande popolarità. Con le sue canzoni romantiche ha fatto innamorare molte coppie, le quali ora possono tornare ad ascoltare i suoi più grandi successi in lingua spagnola.

Voce femminile fuori campo: La sua musica è il miglior biglietto da visita possibile. Profeta in patria, Claudio Baglioni è un’autentica leggenda della musica italiana. Qui in Spagna ebbe un successo enorme negli anni ’70, ed il passar del tempo non ha cancellato il suo ricordo. Dopo 15 anni di assenza ritorna ora con “Todo Baglioni” un disco antologico dei suoi grandi successi cantati in lingua spagnola.

Appartenente alla generazione di Umberto Tozzi e di Zucchero, l’artista italiano mantiene, anche se ha oltrepassato la boa dei 50 anni d’età, il suo aspetto ed i suoi modi da rubacuori, conservando al tempo stesso tutto l’entusiasmo e la voglia di fare degli esordi.

Claudio:  Penso che sia necessario restare sempre un po’ bambini, con una certa curiosità … continuamente alla ricerca dell’innocenza. E la musica ha … troppi … [Claudio usa qui la parola “desmasiados”, ma subito realizza che non è quella giusta] … cioè, non troppi … volevo dire tanti, molti vantaggi [sorride].

Voce femminile fuori campo: Negli ultimi anni ha svolto la sua attività anche in altri campi. Ha lavorato alla televisione italiana e si è laureato in architettura. Ciò nonostante, si considera prima di tutto un musicista. E’ la musica la sua grande passione, anche se qualche volta in passato aveva pensato di abbandonare.

Claudio: “Però poi immediatamente mi metto a pensare che è talmente un regalo, poter fare quel che faccio … che subito mi pento [ride].

Voce femminile fuori campo: Il suo affezionato pubblico è stato ed è, per lui, il suo  più fedele compagno. Il pubblico spagnolo a sua volta potrà vederlo,  il prossimo settembre, in un tour di concerti dal vivo. Un’opportunità, per i più romantici, di farsi avvolgere dalla personalissima voce di Claudio Baglioni.

 

TRADUZIONE della intervista de la TV3 de Barcelona del programma "En directe"

 

INTERVISTATRICE: Che significato ha, per te, ritornare in un Paese nel quale hai avuto un successo così grande con queste canzoni? Che significa per te, Claudio?

CLAUDIO:  E’ molto strano, perché è come entrare in una macchina spazio-tempo e tornare ad un ricordo magnifico, ad un momento, ad un tempo … quello della mia prima musica, e … sì, tornare è un regalo ed un privilegio.

INTERVISTATRICE: Claudio, tu trionfasti in Spagna durante un periodo in cui la canzone italiana andava molto di moda qui. Come si colloca, ora, la musica che si fa in Italia?

CLAUDIO: Si fa della buona musica … però, al tempo stesso, c’è una … credo che ciò accada quasi in tutto il mondo, e non soltanto nella musica popolare, ma altresì in tutte le altre espressioni artistiche … c’è una crisi di creatività: Io credo che questa non sia, nel mondo, un’epoca particolarmente interessante, importante ...

INTERVISTATRICE: Hai lavorato con grandi artisti di fama internazionale, vero? Hai inciso con Youssou ‘n Dour, con Paco De Lucia …

CLAUDIO: Sì.

INTERVISTATRICE: … con Sting, con Peter Gabriel, e con molti altri. Il fatto che si ricordino solo alcune ballate romantiche [nel menzionarti] ti fa arrabbiare?

CLAUDIO: Un po’sì. Ma d’altra parte è quel che succede a quasi tutti, no? E’ molto difficile che si giunga a conoscere tutto quel che ha fatto un artista. Però sono contento di ritornare in Spagna con un disco che è un documento, quasi un documentario musicale [ride] … che contiene 15 canzoni in spagnolo … anzi 14 canzoni in spagnolo ed una in italiano. E spero di tornare. Di ritornare con la mia produzione più recente – no? – la prossima volta.

INTERVISTATRICE: E’ un artista tra i più importanti che ci abbia dato la musica italiana negli ultimi 50 anni. E perché parlo di 50 anni? Perché si mantiene così bene!  Guardate un po’ che bell’uomo è! Hai fatto un patto con il diavolo?! Sei bellissimo!

CLAUDIO: Non ancora … però … [ride]

INTERVISTATRICE: Però non scarti l’idea …

CLAUDIO: Non si sa mai! [ride]. Per adesso, il patto è con la vita. E con la musica. E con la curiosità.

INTERVISTATRICE: Claudio Baglioni è anche architetto, ed è un grande ammiratore dell’opera di Gaudì. Durante la sua visita alla Casa Batllò oggi, la sua presenza ha stupito i turisti italiani presenti.Claudio … anche questa è una sorpresa, no?

CLAUDIO: Sì! Sicuramente!

INTERVISTATRICE: Incontrare tanti italiani …

CLAUDIO: No … Non sono figuranti! [sghignazza]

INTERVISTATRICE: No, no, no …!! Volevamo portarti qui nella Casa Batllò perché tu sei anche architetto e in questa veste sei tu stesso che disegni i palchi dei tuoi spettacoli …

CLAUDIO: [Gaudì] mi piace perché è quasi un eretico dell’architettura, un esempio unico nel mondo e nella storia di tutta l’architettura … Ed è altresì un artista ed ancora un artigiano, un visionario … L’architettura ha la stessa funzione della musica: cercare un’emozione continua, un incontro che sia ogni giorno più intenso.

INTERVISTATRICE: Questo disco antologico contenente i grandi successi [in spagnolo] di Claudio Baglioni potrà far ricordare tempi passati a chi li ha vissuti, e potrà anche far scoprire questo autore romantico alle nuove generazioni.

[immagine conclusiva: Claudio ridendo “dirige l’orchestra” per un gruppo di sue fans italiane incontrate nella Casa Batllò che cantano “Questo piccolo grande amore”, salutandole poi con un applauso finale].

 

TRADUZIONE della intervista con M. Teresa Campos del programma tv "Cada día"

 

TERESA: “Sono molto contenta ed orgogliosa di avere in questo programma, oggi …  Sì, qui stiamo oggi  per ospitare un po’ di buona musica,  buoni sentimenti,  belle canzoni… Un fortissimo applauso per Claudio Baglioni!

[fragorosi  applausi del pubblico]

TERESA: Dicevo prima che, senza dubbio, Claudio Baglioni è l’autore e l’interprete più importante che l’Italia ci abbia mai mandato qui, nel campo musicale, da sempre. E tu ci avevi abbandonati a lungo, Claudio! Benvenuto! [lo bacia calorosamente].                     

CLAUDIO: Molte grazie!

TERESA: Bene … io sono incantata … perché le tue canzoni sono parte integrante della vita … sì, della vita degli italiani però anche nostra, degli spagnoli. A me hanno detto che tu puoi anche permetterti il lusso di non fare nessuna promozione per i tuoi dischi, perché tanto, quando escono, si vendono comunque come il pane! E sì che è un momento molto difficile per la vendita dei dischi. E così sono rimasti impressionati quando hai deciso: “Vengo in Spagna a promuovere questo mio disco, questa antologia …”. Cosa della quale credo che dobbiamo davvero ringraziarti!

claudio: Sì, è un … sono molto felice di tornare in Spagna, di essere qui … Sì, è un privilegio, dopo 35 anni di carriera, di musica, di parole e di abbracci con la gente. Molte grazie, e sono … sono ancora, di nuovo, lo dico un’altra volta,  felice …”. [applausi fragorosi si levano dal pubblico].

TERESA: Grazie, Claudio! Bene, oggi, per la precisione, esce in vendita in Spagna questo disco, che si intitola “Todo Baglioni – Grandes exitos”, e contiene quindici canzoni tutte composte da lui, un uomo che ha anche dato brani suoi ad altri grandi artisti, come il nostro Alejandro Sanz, senza dubbio, no? Canzoni meravigliose … Bene … da “Sabato pomeriggio”, che è quella che oggi ci fai ascoltare, no? …”

CLAUDIO: Sì. “Sabado por la tarde”.

TERESA: … a moltissime altre canzoni che restano impresse nella memoria … direi in quella che si chiama la memoria sentimentale, no?

CLAUDIO: Sì … sì. Questo è il regalo, per una persona come me, che fa musica … quello di abbracciare il mondo e di cercare, ogni giorno, una felicità nuova.

TERESA: Bene. Lui adesso sta per cantare qui dal vivo ed in spagnolo per noi, cosa di cui lo ringrazio moltissimo, questa canzone “Sabato pomeriggio” … “Sabado por la tarde”, no?

CLAUDIO: Sì.

TERESA: … e vi lascio qui con questo meraviglioso pianoforte e con questo grande artista che, davvero, voglio evidenziarlo, perché va proprio detto, oltre ad essere compositore e cantante … potete vedere che [bell’]aspetto continua ad avere, Claudio Baglioni! Grazie!

CLAUDIO: Molte grazie, Maria Teresa!

[Claudio esegue “Sabado por la tarde” dal vivo al pianoforte. Seguono calorosissimi applausi].

TERESA: Ah … Che bello! Molte grazie a Claudio Baglioni … Sono venuti … Sono giunti qui i membri del suo fan club spagnolo, da tutte le parti del Paese: da Valencia, da Tenerife … gente che ha chiesto permessi sul lavoro per poterlo seguire … E a tutti i fans della Spagna posso dire che magari, e spero che questo sia già qualcosa di certo, in settembre potresti tornare qui per cantare in concerto.

CLAUDIO: Sì, può essere, può essere … Io lo spero.

TERESA: Anche noi ti aspettiamo.

CLAUDIO: [ride]. Nel frattempo, molte grazie per tutto questo affetto.

TERESA [tra gli applausi]: Grazie! Grazie, come ho detto, per questo onore, a Claudio Baglioni. Grazie! Trent’anni di meravigliose canzoni! Trent’anni di meravigliose canzoni offerteci da questo grande artista!

Ah, che bello …! Bene, da oggi è in vendita il disco, “Todo Baglioni”, con tutte queste canzoni … Ah , così  piace a me! Tutto dal vivo, senza playback! Ed a quest’ora della mattina!”.

 

TRADUZIONE della intervista con Gemma Nierga del programma "La ventana"

 

Gemma: Ciao … Buon pomeriggio … Oggi c’è un clima un po’ pazzo, perché, siccome qui oggi viene Claudio Baglioni, lo studio ci si è riempito di gente … Hai visto, Boris, la quantità di gente che è venuta?
Victor: Incredibile. Impressionante davvero. Ma queste persone giunte qui, sono tutte dell’età di Baglioni o no? Più giovani, no?
Gemma: No … ci sono persone molto giovani … ci sono ragazze italiane …
Victor: Ragazze molto giovani, sì …
Gemma: Ciao a tutti! Claudio, buon pomeriggio!
Claudio: Buon pomeriggio! C’è troppa confusione in questo studio! [ride]
Gemma e Boris: Sì, lo studio è molto … carico!
Claudio: E inoltre c’è un sentimento di nostalgia …[ride]
Boris: Ah ah …!
Gemma: Claudio è arrivato qui con un po’ di nostalgia, perchè ha finito da poco di pranzare … e … hai pranzato bene, Claudio?!
Claudio: Sì, benissimo.
Gemma: Cos’hai mangiato?
Claudio: Ho bevuto un buon vino bianco, ho mangiato frutti di mare e paella …
Boris: Beh, chiaro … non mi meraviglia che tu …
Claudio: … quindi è proprio un peccato doversi avvicinare alla fine, così!! [ride]
Victor: Sei consapevole che con questa canzone [Sabato pomeriggio] che sta suonando in sottofondo, nella gente si fa strada come una … melanconia …?
Claudio: Sì.
Gemma: Lo abbiamo messo su prima, Claudio …
Claudio: Fortunatamente!
Gemma: Sabado por la tarde … e ci è venuta un po’ di tristezza, perché Victor raccontava di ricordarsi quanti pomeriggi …
Victor: … da adolescente, li passai da solo, sognando che potesse esserci una ragazza per me, con la quale io potessi ascoltare questa canzone, solo noi due assieme …
[ascoltiamo un pezzo di Sabato Pomeriggio in italiano]
Claudio: E’ finita, sì?!! [in italiano, sorridendo]
Victor: … ma ero sempre da solo!!
Gemma: Claudio Baglioni è qui in Spagna per presentare il suo disco di greatest hits … tutti in lingua spagnola, più questa traccia extra in italiano … ne hai messa una, no, in italiano?
Claudio: C’è un pezzo italiano, sì, Sabato Pomeriggio.
Gemma: Sabato Pomeriggio [incespica con la pronuncia italiana, poi si corregge con l’aiuto di uno dei suoi colleghi]
Claudio: Esatto!
Victor: “Pomeriggio” è l’ora di adesso, no? Dopo aver pranzato …
Claudio: Sì, sì, questo è il “pomeriggio”.
Gemma: “Però, Claudio, la canzone divenne famosa in Spagna … rinfrescami la memoria … nella versione spagnola, vero?
Claudio: Sì, sì.
Victor: Poco tempo fa …!
Claudio: Solo trent’anni fa [sorride]
Victor: trenta!
Claudio: Poco … poco …!!
Gemma: Claudio, trent’anni fa dovevi essere un ragazzo …
Claudio [ride]
Gemma: No, sul serio, dicevo nel senso che eri proprio molto giovane, un ragazzo di vent’anni …
Claudio: Sì, chiaro … [sorride]
Gemma: Ed ottenesti un successo tremendo, veramente!
Claudio: Tremendissimo!
Gemma: In Italia ed in in tutto il mondo.
Claudio: Sì … Fu una sorpresa, perché … Il successo è ciò che ricercano tutti gli artisti, tutti gli uomini. Ed ottenere un successo simile in un altro Paese, un Paese straniero, con gente che parla un’altra lingua, è un privilegio, un regalo incredibile nella vita. E … questo è ciò che mi accadde con questa canzone, ed anche con altre mie canzoni … però certamente Sabado por la tarde fu un successo formidabile.
Gemma: Tutto quanto ti venne da quel successo fu positivo, od arrivò un momento in cui giungesti ad odiarla, a portarle antipatia [“cogerle manìa”] … comprendi questa espressione, “cogerle manìa”? Insomma, giungesti forse ad odiare questa canzone, perché tutto il mondo ti parlava sempre della stessa canzone?
Claudio: Sì, a volte un artista si ritrova in questa condizione, no? Quella di … Per questo come artista io ho composto molte canzoni, perché così mi sento libero di amare quasi tutte le mie creature, e mi sento anche libero di avere - in ogni momento - una canzone mia preferita fra quelle che ho scritto.
Sabado por la tarde è stata – ed è – una canzone fortunata, molto fortunata, però mi piace l’idea che la migliore canzone che mai scriverò sarà quella di domani.
Victor: La prossima.
Claudio: La prossima, sì [sorride]
Gemma: Quella che ancora dev’essere scritta.
Boris: E cosa è successo con l’architettura?
Claudio [sospira] Eh, l’architettura … è l’altra malattia della mia vita! [ride]
Boris: Quella era una cosa che mi piaceva molto … perché l’architettura secondo me influiva sulla sua maniera di vestire …
Claudio: Ah, sì …?!
Boris: Sì, perché andavi in giro vestito con uno stile da architetto … Hai l’aspetto proprio di un architetto. Veramente.
Claudio: L’abito fa il monaco! [ride]
Victor: Beh, le canzoni hanno qualche aspetto in comune con l’architettura, in un certo senso … Tu costruisci una storia, fino ad arrivare a dare un’emozione …
Claudio: Sì, sì. Tra architettura e musica ci sono molte cose in comune. L’architettura è come una speranza … Si dice che l’architettura sia talmente importante che non la si deve lasciare in mano agli architetti! [ride].
Gemma: Adesso mi piacerebbe ascoltare dal pubblico quali sono i momenti che hanno vissuto con le canzoni di Claudio Baglioni, perché, quando annunciammo che lo avremmo avuto ospite qui in radio, a parte il fatto che ci si è riempito lo studio di fans, va detto che ci hanno lasciato qui i loro dischi perché potessimo farglieli autografare. E quindi vorrei dare la parola a loro, tramite il numero di telefono di questo programma: 905116060 … perché possano dirci cosa hanno fatto loro con le canzoni di Claudio Baglioni … naturalmente, solo cose che si possano raccontare alla radio!
Boris: Beh, dai …!!!
Gemma: Ricordo di nuovo il numero di telefono: 905116060 … Lo avete chiesto ai presenti, nel frattempo?
Victor: Sì, abbiamo chiesto loro quali fossero le canzoni di Claudio che loro ricordassero con più emozione, e mi sono stati detti tre titoli: “Y tu”, “Solo” e “Pequeño gran amor”.
Gemma: “Pequeño gran amor” … [nel frattempo parte in sottofondo la versione spagnola di Questo piccolo grande amore”]
Victor: Qui ci sono alcune ragazze, che in particolare ci hanno parlato di queste tre …
Gemma: Ciao! [rivolgendosi ad una ragazza nel pubblico]. Sono queste tre, quelle che ti piacciono di più?
Ragazza in studio: Beh, veramente non solo queste. La verità è che a me le sue canzoni piacciono tutte. Io ho conosciuto la musica di Claudio Baglioni – e me ne sono innamorata - in Italia, dove ero una studentessa, e ciò accadde nel 1985 con “La vita è adesso”. A partire da quel momento, andai in crescendo ed evolvendomi nei miei gusti, seguendo anche l’evoluzione stessa che andava determinandosi nella sua produzione musicale. Direi che lui veramente sia diventato la colonna sonora della mia vita. Posso associare molti momenti della mia vita a canzoni sue.
Victor: Ti innamorasti in Italia con una canzone di Baglioni?
Ragazza in studio: Beh … Forse … Sì, in quel periodo sì …
Victor: Non vuoi confessare, eh? Confessa!!
[Tutti ridono]
Gemma: Però dimmi una cosa … Perché, Claudio, sei stato tanti anni senza venire in Spagna?
Claudio [ride]
Gemma: Dieci, dodici anni, credo, senza venire …
Claudio: Perché ad un certo punto preferii fare un tipo di lavoro più approfondito nel mio Paese, un tipo di lavoro che non si poteva fare stando continuamente in viaggio, ogni giorno, ogni anno, ogni mese, tutta la vita … E … un po’ mi dispiace, perché a volte ho sentito la mancanza della Spagna, delle sue città, degli spagnoli e … però …
Victor: … e delle spagnole!
Claudio: Le spagnole, sì! [ride] … Però … però si trattò di fare una scelta, no? Ed ora penso di avere compiuto un certo percorso, ed oggi è come una festa per me, come un anniversario, un ritorno, un incontro nuovo, e mi fa piacere essere qui nel momento in cui esce questo disco, che è come un disco-documento. Eccetto due brani, che sono Sabado por la tarde e Y tu, dove è stato effettuato un trattamento [di remix] da parte di Juan Luis Giménez, del gruppo Presuntos Implicados, che in effetti è un sicuro implicato, no, in questa operazione [ride]?!!
[Tutti ridono]
Gemma: E’ implicato anche lui …!
Claudio: E’ implicato, sicuramente [ride] … Le altre canzoni sono nella loro versione originale. Io lo spero. Spero di tornare presto e di poter cantare in lingua spagnola anche la mia produzione più recente.
Gemma: Aahhhhh …
Claudio: Penso che sia altrettanto interessante rispetto alle altre cose che stiamo ascoltando adesso, a quelle più lontane nel tempo.
Gemma: Boris, tu prima parlavi di architettura, ma Claudio alla fine li ha anche ultimati, i suoi studi di architettura.
Boris: Che sollievo, eh?!!
Boris: Congratulazioni!!!
Boris: Ci stavamo entusiasmando, prima, ad ascoltare questa parte della canzone “Pequeño gran amor”, e precisamente il “Pienso en su blusita fina” … Chiaramente, quel verso deve avere davvero suscitato pensieri sessualmente molto accesi [gli altri ridono] in una Spagna tardo-franchista, dove sentir cantare “Pienso en su blusita fina” …
Victor: “Tan estrecha” …
Boris: Sì, tanto stretta e quasi trasparente al punto che si immaginava tutto ... e tutto il mondo stava lì …[fa un verso, simulando una persona sessualmente eccitata]
Claudio: Col respiro, col respiro …
Boris: Col respiro così …
[Claudio scoppia a ridere ]
Gemma: Trattenendo il respiro …
Boris: E tu magari in Italia non pensavi che sarebbe stato così, te lo potevi immaginare …?!
Claudio: Sì, però non si poteva dire, eh?! [ride]
Gemma: E’ quello che dice Boris … era una Spagna che stava uscendo dal franchismo. Era una rivoluzione … Ed in quel momento ecco che arriva questo italiano, bellissimo, con questa voce roca …
Boris: E che ti dice “Pienso en tu blusita fina” …
Claudio [canta con voce particolarmente roca e sensuale]: “Pienso en su blusita fina” … [ride]
Victor: Certo …
Claudio: Ma pensate un po’, anche in Italia fu censurata, questa canzone …
Gli altri: Ah, sì?!!
Claudio: .. Però non a causa della “blusita”, bensì perché non si poteva dire “nudo”.
Victor: “Nudo”? Sarebbe “desnudo”?
Gemma: La parola “desnudo”.
Claudio: E’ incredibile. E adesso si può dire qualsiasi cosa. E all’epoca … E’ incredibile.
Victor: Però adesso nel testo del disco io non riesco a vedere “desnudo” da nessuna parte … Lo hai censurato?!!
Claudio: Ah, ah, ah!! Sì, l’altro è … “un poco màs desnudo” [un po’ di più, nudo]! [ride]
[Gli altri ridono tutti]
Boris: “E’ perché dice ‘el deseo y el miedo de estar desnudos” [la paura e la voglia di essere nudi]”!
Claudio: Desnudos! [ride]
Boris: “El deseo y el miedo de estar desnudos”!
Gemma: C’è un’italiana tra il pubblico! Buon pomeriggio!
Ragazza in studio: Ciao! Buon pomeriggio!
Gemma: Anche tu sei una grande fan di Claudio?
Ragazza: Sì, sono una grande sua fan, lo seguo da tre anni e mezzo, e adesso a Barcellona ho avuto questa opportunità di vedere di nuovo Claudio.
Gemma: Sei orgogliosa del tuo compatriota, no?
Ragazza: Molto, molto orgogliosa!
Gemma: E’ che a noi spagnoli piace molto la musica italiana, vero?
Ragazza: Sì, è vero.
Gemma: E perché, secondo te?
Ragazza: Perché sono due culture molto simili. Allegre entrambe.
Gemma: C’era una cosa di cui mi stavi parlando prima … Dicevi che Claudio ogni anno organizza una festa per un gruppo di persone … esclusivamente per voi, ogni anno, per voi che siete i suoi fans più affezionati e fedeli … E’ così?
Ragazza: Sì. Claudio ha ideato un’associazione che si chiama Clab. Praticamente, tutti gli anni ci regala una festa, una festa che è solo per gli iscritti a questa associazione …
Gemma: Aahhhh …
Ragazza: … dove ci divertiamo molto assieme a lui. E l’anno scorso ci ha portati ai giardinetti.
Claudio [ride] Sì.
Ragazza: Siamo stati in un parco ed abbiamo fatto festa l’intero pomeriggio assieme a lui, anche cantando con lui. E’ stato molto bello.
Claudio: En el domingo a la tarde!
Ragazza: Domingo por la tarde.
Claudio: Por la tarde.
Victor: Domenica pomeriggio.
Claudio: Domenica pomeriggio. Esatto.
Victor: Ma in che cosa consiste una festa con Claudio Baglioni?! Fate un karaoke, cantate tutti assieme …?
Claudio: Ah, non lo so, io sono un invitato. Non so cosa si faccia, lì … Che si fa?! Non mi ricordo … [ride].
Victor: Come lo si può spiegare?
Claudio: Ci si racconta il mistero …
Boris: Però ci saranno anche lì delle “blusitas transparentes” [magliette fine], quantomeno …
Claudio: Ma io ci vedo così poco … che non lo so … [ride]
Boris: Ma fai tu da mangiare, prepari il pranzo…?!
Claudio: No, no, no … perché lì viviamo di materia intellettuale … non si mangia, non si beve …
Victor: Dovremmo andarci, ad una di queste feste …!
Claudio: E’ la musica … è la musica che ci dà il nutrimento! [ride]
Gemma: Ci sta accompagnando la musica di Claudio Baglioni, e Claudio stesso è qui assieme a noi. Io proporrei che gli ascoltatori ci parlassero dei loro ricordi associati alle canzoni di Claudio, e che li condividessero con noi. Ecco al telefono Paqui di Albacete, buon pomeriggio!
Paqui: Ciao! Buon pomeriggio!
Gemma: Claudio Baglioni ha avuto a che vedere in qualche modo con la tua vita?
Paqui: Lui è stato importante in un momento della mia vita. Soprattutto lo associo ad una raccolta di dischi che avevo, ed era molto curiosa, perche comprendeva fra gli altri Moustaki, i Pink Floyd ed appunto Claudio Baglioni tra loro.
Gemma: Moustaki, Pink Floyd e Claudio Baglioni!
Boris: Che discoteca!
Victor: Erano così le collezioni di dischi anni ’70.
Paqui: Chiaro … Ci interessavamo molto della musica che si faceva in quel periodo, ed a me piacevano alcuni fra gli italiani … Gianni Bella, Sandro Giacobbe, Riccardo Cocciante … però, per quanto mi riguardava, Claudio Baglioni era assolutamente un’altra cosa. Era un’altra cosa ...
Claudio: Ma migliore o peggiore?!
Paqui: … con il suo “gorrioncito que melancolìa”, con …
Gemma: Paqui, Claudio qui ti chiede se lui fosse un’altra cosa migliore o peggiore.
Paqui: Migliore!
Claudio: Ah, ecco, è chiaro … Paqui, come stai?!! [ride]
Paqui: Avevo un suo disco in spagnolo, però poi un amico mi regalò una sua cassetta di un altro suo album in italiano, e ricordo una canzone, che è “Porta portese” … credo fosse qualcosa così ..
Claudio: Sì, sì. E’ esatto.
Paqui: Che parla del “rastro” [mercatino]?
Claudio: El rastro, el rastro.
Paqui: Beh, come mi emoziona tutto questo! Quando ho visto che era risorto e riapparso …Niente, sono emozionata …!
Gemma: Molto bene, Paqui, grazie!
Claudio: Molte grazie … e … un bacione! [ride]
Gemma: Paqui ha detto di essersi emozionata quando ha visto che Claudio “era risorto e riapparso”. Questo perché per molti spagnoli Claudio era un po’ scomparso dalla nostra vita …
Claudio: Un “desaparecido”, sì … [ride]
Boris: E a te piace, questo …?
Claudio: Sì, un po’ sì … Mi sorprende … Però, quando si parla di Moustaki, o dei Pink Floyd … si parla sempre del secolo scorso, del secolo passato! [ride]
Gemma: Siamo tutti del secolo scorso …
[Tutti ridono]
Gemma: Tutti, tutti …
Claudio: Tutti … Quasi tutti, qui !! [ride]
Victor: Tranne un mio nipotino, per il resto lo siamo quasi tutti!
Boris: E restare “desaparecido” per un certo tempo, è qualcosa che ti piace? Ami rifugiarti …?
Claudio: Sì, perché penso che a volte un artista debba anche andare alla ricerca dell’ombra. E del silenzio. E’ come in musica, dove esistono le note e però esistono allo stesso modo le pause di silenzio, no? Ed è qualcosa di necessario. Si ha bisogno di mettersi ad ascoltare se stessi, a volte ...
Victor: E cosa senti quando ti metti ad ascoltare te stesso?
Claudio: Un rumore tremendo! [ride]
Gemma: E ti piace …
Claudio: … il rumore del silenzio! [ride]
Gemma: E quanto ti metti ad ascoltare te stesso, quel che senti ti piace?
Claudio: Non sempre. Però è il privilegio dell’essere un compositore di musica e di testi, quello di raccontarsi. E ti pagano pure! [ride]. Però è l’espressione … Io credo che si viva per esprimersi [Claudio qui sbaglia verbo ed usa “exprimirse”, che significa “spremersi”, in luogo del corretto “expresarse”]
Victor: Expresarse.
Claudio: Sì, expresarse.
Victor: ed anche per “exprimirse” … per spremersi fino all’ultima goccia.
Gemma: Stiamo per concludere la trasmissione, ma voglio salutare Susanna di Madrid al telefono. Ehilà, Susanna, ciao, come va?
Susanna: Ciao!
Gemma: Che ci dici di bello?
Susanna: Che io Claudio Baglioni lo conosco da tempo. Lo conosco perchè mi sono innamorata del mio ragazzo con una canzone sua. Ci siamo conosciuti via Internet. Lui è italiano, io spagnola. Lui viveva a Londra ed io a Madrid. Beh, parlavamo per telefono e via Internet, e lui mi mise su una canzone di Claudio Baglioni, “Questo piccolo grande amore” …
Boris: Aahhhh … “Pequeño gran amor” …
Susanna: … Ed è la nostra canzone da cinque anni.
Boris: è la “blusita fina” …
Claudio: la “blusita fina” …
Boris: questa “blusita fina” ha unito molto …
Claudio: … [ride]
Gemma: Ma era solo per questo che la canzone della “blusita fina” ti piaceva?
Susanna: Beh, Claudio ha molte canzoni molto belle. E’ che è nata una storia d’amore molto bella per me con questa canzone, ed allora questa mi piace particolarmente.
Victor: E’ la canzone d’amore più bella dell’intero ventesimo secolo, in base ad un sondaggio che ebbe luogo in Italia, credo, no?
Claudio: Sì, sì.
Gemma: La TV italiana la considerò la canzone d’amore più bella dell’intero ventesimo secolo.
Victor: Immaginati!
Gemma: E questo in un Paese che è pieno di belle canzoni d’amore!
Susanna: Che belle! Noi abbiamo un tuo album di greatest hits in italiano e … lo mettiamo su spesso, e ci piace moltissimo.
Gemma: Bello!
Claudio: Molte grazie, Susanna!
Susanna: Grazie … grazie a te !!… Beh, approfitto per mandare un bacetto al mio Stefano, che mi starà ascoltando … E’ stato lui che mi ha detto: “Ehi, Susanna, c’è Claudio Baglioni a Cadena Ser!”
Claudio: Oohhh … [ride]
Victor: Stefano, un saluto!
Claudio: Stefano! Com’è andata, Stefano …?!!! [ride]
[nel frattempo è tornata in sottofondo Sabado por la tarde in versione spagnola]
Gemma: Ah, bene … è stato un momento che ci faceva piacere condividere e lo abbiamo passato splendidamente, no, Claudio? E spero che anche tu … Torno a ricordarlo: Claudio Baglioni è qui in Spagna perché gli è venuta l’ottima idea di fare una riedizione dei suoi più grandi successi in lingua spagnola … con la particolarità che questa canzone, Sabado por la tarde, ce l’ha offerta anche in italiano, e … per ricordarci quell’epoca in cui siamo stati così felici …Claudio, glielo vogliamo riconoscere?
Claudio: Meravigliosa … Però noi siamo qui, adesso.
Gemma: Siamo qui!
Claudio: … [ride]
Boris: E siamo ancora più belli che all’epoca! Questo va detto!
Claudio: Che cavaliere! [ride]
Victor: Senza te soffrirei … Senza te morirei …
Gemma: Stavamo guardando una foto di Claudio che abbiamo preso da Internet, dove indossa certi occhiali …
Claudio: Aahhh …
Victor: Enormi!
Gemma: … che la casa discografica all’epoca gli suggerì “Ma perché non te li togli, quegli occhiali?!”
Boris: Me lo immagino … E non te li sei mai tolti, no? Non te li sei mai tolti ed hai continuato a portarli …
Claudio: … [ride]
Boris: Li hai ancora?
Claudio: No, non più.
Victor: Oh, come ci dispiace!
Claudio: E’ un peccato!
Victor: Dovresti tornare a portarli!
Claudio: Mi dispiace molto! [ride]
Boris: Chissà che il Made in Italy non li faccia ritornare un’altra volta …!
Victor: Posso cantare con Baglioni “Yo sin ti moriré”? … La cantiamo, Claudio?
Claudio: Sì !
[tutti e due cantano assieme in spagnolo la strofa che inizia con quel verso. Poi Claudio prosegue da solo, cacciando un acuto lunghissimo e potentissimo, sul “senza te” finale di Sabato Pomeriggio. Gli altri tre applaudono e ridono entusiasti].
 

 

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